Ventun’anni fa moriva don Pino Puglisi

[cml_media_alt id='4770']pino puglisi[/cml_media_alt]Ventuno anni fa nel quartiere Brancaccio di Palermo veniva ucciso don Pino Puglisi. Era il giorno del suo 56esimo compleanno quando Cosa Nostra pose fine alla vita del “prete buono” costantemente dedito all’impegno evangelico e sociale. Nel 1997 venne arrestato con l’accusa di aver commesso diversi omicidi, tra cui quello di Puglisi, il latitante Salvatore Grigoli che quella sera era insieme a un altro killer, Gaspare Spatuzza, coinvolto anche nella strage di via D’Amelio. Dopo l’arresto Grigoli sembrò intraprendere un cammino di pentimento e conversione. Lui stesso raccontò le ultime parole di don Pino prima di essere ucciso: un sorriso e poi un criptico “me lo aspettavo”.

In occasione dell’anniversario dell’omicidio del parroco palermitano il premier Matteo Renzi si è recato alla scuola che porta il suo nome: “Oggi si inaugura l’anno scolastico e oggi Brancaccio è la Capitale d’Italia”, ha detto tra gli applausi di alunni e insegnanti, il presidente del Consiglio. ”La mafia è ancora forte non solo a Palermo, anzi soprattutto al Nord, per le sue connessioni economiche. Ma noi siamo qui per farle abbassare la testa. La battaglia contro la mafia non è terminata, ma la combatteremo a partire dalla scuola e non ci fermeremo fino a quando sarà sconfitta. E lo sarà”.

Ad accogliere Renzi oltre al sindaco Leoluca Orlando e al governatore Rosario Crocetta, c’è stata anche una protesta da parte di un centinaio di manifestanti: operai edili, con i caschi gialli, docenti precari della scuola, studenti, gli addetti del call center “Accenture” che rischiano di perdere il posto di lavoro. La polizia con agenti in tenuta antisommossa ha transennato la zona. Gli edili urlano “Lavoro… lavoro”, i dipendenti della scuola chiedono di essere stabilizzati, i vincitori del concorso del 2012 reclamano l’immissione in ruolo. Poco distante un gruppo di disoccupati che per anni è stata impiegata nel settore dell’edilizia, invece, rivendica l’applicazione di un protocollo di intesa stipulato nel 2013 dal Comune di Palermo e dalle associazioni sindacali e di categoria.

Lasciata la contestazione all’esterno dell’istituto, nell’atrio della scuola il capo del governo è stato accolto dai piccoli alunni. All’ingresso due striscioni con scritto “Welcome” e “Il pizzo, il Bullismo degli adulti, Gli angeli della legalità”.

“Quando don Pino fu ucciso fu un colpo terribile. Avevo finito il liceo, me la stavo spassando perchè prima di andare all’università c’è un lungo periodo di divertimento. Poi è arrivata la notizia da Brancaccio che dava il segnale non solo che era finita l’estate ma che non c’era più speranza”. E’ il ricordo di Matteo Renzi di quel settembre del 1993, che ha rivocato davanti a studenti e docenti.

Il parroco fu beatificato il 25 maggio 2013, di fronte ad una grande folla di fedeli al Foro Italico Umberto I di Palermo. La sua morte era stata d’esempio, ma non nel modo sperato da Cosa Nostra. Nel frattempo su padre Pino sono stati scritti libri, sono stati girati due film e Mario Luzi ha scritto un testo teatrale messo in scena dal Teatro Biondo. Sulla sua tomba, nel cimitero di Sant’Orsola a Palermo, sono scolpite le parole del Vangelo di Giovanni: “Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici”.