Ungheria, il premier ritira la tassa su internet

Centocinquanta fiorini (ossia 50 centesimi di euro) per ogni gigabyte di internet utilizzato. Era questa la “tassa sul web” annunciata lo scorso 21 ottobre dal governo ungherese di Viktor Orban che, tre giorni fa, aveva portato sulle piazze del Paese oltre 10mila giovani. L’annuncio della nuova imposta da parte del ministro dell’Economia Mihaly Varga aveva causato una forma di protesta spontanea, nata da un gruppo di Facebook e riunitasi poi al centro di Budapest nel giro di poche ore.

Sembrava essere l’ennesima protesta anti-Orban, una delle tante manifestazioni che non hanno tuttavia impedito al politico nazionalista di vincere “a man bassa” le elezioni politiche negli scorsi anni. Ma questa mattina, con gran sorpresa da parte di tutti, il premier ungherese ha annunciato un passo indietro: “Nella sua forma attuale – ha spiegato alla stampa locale – la tassa non può esser adottata”. Il primo ministro, poi, ha sottolineato che si terrà “una consultazione nazionale a gennaio” su questo tema.

La motivazione principale che aveva spinto i giovani sulla piazza era il fatto che la gabella su internet, secondo quanto scrivono numerose testate del Paese, sembra esser stata “partorita” direttamente da Orban che, attraverso questa azione, avrebbe voluto garantire l’aumento salariale del 30% a militari, poliziotti e dipendenti dell’autorità di controllo fiscale.