Un aiuto “in sospeso”. A Trieste, anche un euro può fare la differenza

[cml_media_alt id='3186']aiuto[/cml_media_alt]A Napoli lo fanno con il caffè e in Belgio con il tè. E nell’ultimo periodo molti commercianti l’hanno proposto con prodotti come pane, pasta e abiti. La possibilità di acquistare qualcosa e lasciarlo “in sospeso” per qualcuno che non può permetterselo si è rivelata un enorme successo, negli ultimi tempi, e l’ultima “trovata” l’ha escogitata l’imprenditore triestino Stefano Lorenzetto.
Il commerciante, che è il titolare di una cartoleria nella città veneta, dà la possibilità ai suoi clienti di acquistare articoli scolastici per elementari e medie da un minimo di 1 a un massimo di 14 euro, da rendere disponibili ad eventuali famiglie con problemi economici.

Lorenzetto, anno dopo anno, si è reso conto delle “crescenti difficoltà economiche delle famiglie con figli in età scolare e in situazione di disagio nel dover affrontare prodotti scolastici sempre più costosi. Ho osservato come queste complicazioni economiche divenissero talvolta addirittura insormontabili – ha spiegato – tali da impedire a molti genitori anche gli acquisti più essenziali per l’istruzione dei loro ragazzi”. I prodotti lasciati “in sospeso” vengono presi e consegnati, dallo stesso Stefano, all’Emporio della Solidarietà di Trieste gestito dalla Caritas diocesana, che si occupa direttamente della distribuzione del materiale scolastico ai nuclei familiari in difficoltà.

L’amministrazione triestina ha dato pieno appoggio all’iniziativa, e per agevolare tutti quegli imprenditori che volessero promuovere la vendita “in sospeso” all’interno delle proprie attività, pubblicherà a giorni un modulo da compilare con proposte e tipologie di aiuto.
L’aiuto in sospeso parte da un’idea di condivisione disinteressata e dalla voglia di mettere a disposizione – anche in minima parte – quel che si può con chi, al contrario, troppo spesso non riesce a permetterselo.