Legge di Stabilità, la Fiom verso lo sciopero generale

La manifestazione di sabato 25 ottobre è “solo l’inizio”: Maurizio Landini, segretario della Fiom, ha confermato l’inasprimento della protesta dei metalmeccanici, in particolare dopo la manovra annunciata dal premier Matteo Renzi. “Si andrà sicuramente verso lo sciopero generale”, ha spiegato il sindacalista al termine di un’assemblea dei lavoratori a Bari, perché “le ragioni che ci hanno portato ad annunciare la protesta sono ancora più confermate”.

La manovra, ha spiegato Landini, “non interviene sulle ragioni che hanno prodotto questa crisi. Non è né di sinistra né di destra, non è quello di cui ha bisogno questo Paese per difendere il lavoro e per far ripartire gli investimenti”. Una bocciatura su tutta la linea, insomma, condivisa anche da Susanna Camusso, leader della Cgil. Far ripartire gli investimenti pubblici e privati sarebbe una soluzione ma, contemporaneamente, si dovrebbe “aprire una discussione forte in Europa per cambiare determinati vincoli e regole che ci stanno ammazzando”. Chi lavora, ha sottolineato il segretario Fiom, “pagherà più di prima e rischia di perdere lo stesso il posto di lavoro: nel frattempo, lo Stato sociale si riduce”.

“Trovo singolare che non si dica una parola sulle pensioni – ha ribadito Landini, riferendosi alla Legge di Stabilità – E’ una follia continuare ad avere un Paese dove l’età pensionabile è stata portata a 70 anni e poi lamentarsi che la disoccupazione giovanile sia in aumento”. Infine, il capitolo coperture: le risorse, avverte Landini, saranno chieste alle istituzioni locali. “Si parla di tagli alle Regioni e ai Comuni- ha concluso il leader Fiom – Questo vuol dire che il governo nazionale non aumenterà le tasse, ma le dovranno inasprire le istituzioni locali, per evitare di tagliare sui servizi”.