LA VIA LATTEA E’ “INGRASSATA”: UN NUOVO STUDIO RIVELA IL PESO DELLA NOSTRA GALASSIA

Ammirando la volta celeste, illuminata da migliaia di stelle, alcuni studiosi si sono domandati: quanto pesa la via lattea? Ogni anno gli esperti aggiornano le stime cercando di essere sempre più precisi. Di recente, un gruppo di ricercatori guidati da Gwendolyn Eadie è arrivato a un numero piuttosto accurato: circa 7 x 10^11 masse solari, vale a dire la massa del nostro Sole moltiplicata per 700 miliardi. Un peso maggiore rispetto alle stime dello scorso anno. Per chi non sapesse quanto è massiccia la nostra stella, è un numero complicato anche per gli studiosi, anche perché si tratta di una cifra quasi impossibile da figurare e pronunciare (2 nonilioni di kg, cioè 2 seguito da 30 zeri).

Difficile da misurare è anche la massa di una galassia, che di per sé contiene centinaia di miliardi di stelle, pianeti, lune, gas, polveri e altri oggetti, per non parlare della porzione di materia oscura. Ma includerla nelle misurazioni è importante, se non altro perché gli oggetti a noi visibili vengono influenzati dalla sua forza gravitazionale. I ricercatori della McMaster University, in Canada, hanno usato le velocità e le posizioni degli ammassi globulari che orbitano attorno alla Via Lattea per misurare la sua massa. Queste sono infatti determinate dalla gravità della galassia, che è fortemente influenzata dalla materia oscura.

Eadie è arrivata alla nuova stima, presentata al meeting annuale della Canadian Astronomical Society (Casca) e descritta in uno studio appena proposto per la pubblicazione a The Astrophysical Journal, grazie a una tecnica da lei ideata per l’utilizzo delle velocità degli ammassi globulari, che devono essere misurate in due direzioni: quella lungo la nostra linea di vista e quella attraverso il piano della volta celeste. Tuttavia, i ricercatori non hanno ancora misurato i moti propri di tutti gli ammassi globulari attorno alla Via Lattea, ma hanno sviluppato un metodo per utilizzare nei calcoli anche queste velocità, che sono solo parzialmente note, per stimare la massa della galassia. Nello studio che descrive il metodo, gli studiosi hanno messo in evidenza il fatto che la materia oscura e la materia visibile possono avere diverse distribuzioni nello spazio.