IN RETE… NON IN TRAPPOLA

Una ragazzina si asciuga le lacrime, mentre un suo compagno inizia a chiedere scusa agli altri poi scatta un abbraccio e tanti sorrisi (e non sono emoticon!), con un applauso. Questo è accaduto in una classe di venti ragazzini di terza media.

Non si è trattato di un episodio di cyberbullismo ovvero di invio di sms, messaggi in chat, immagini offensivi o non rispettosi della riservatezza altrui. Né si è trattato di sexting cioè della diffusione di testi o immagini sessualmente provocanti o pornografiche di se stessi o di persone conosciute. È stato semplicemente un esempio di life skills (attitudini positive per la vita), di comunicazione non verbale che fuori da quella virtuale ha ricucito la relazione in un gruppo classe in cui stava per scatenarsi l’ennesimo “non mi piaci” collettivo.

E di fronte alle migliaia di relazioni degli internauti – cioè quelle che nascono velocissime in rete con un clic e altrettanto velocemente possono essere distr