FATIMA E IL TERRIBILE MISTERO

Parlare di Fatima vuol dire parlare di segreti. Quelli sulla storia dell’umanità, sul futuro del mondo, persino sull’apocalisse. Perché la visione dei tre pastorelli, irrisi nel momento in cui affermarono di aver visto la Madonna e poi diventati un punto di riferimento, porta con sé il messaggio profondissimo della Madre di Dio, la sua preoccupazione per il mondo, ma detta anche i tempi del nostro vivere globale, dell’esistenza stessa dell’umanità così come voluta dal Creatore e determinata dalle nostre azioni.

Tutto nasce nel periodo della Grande Guerra, quando il 13 maggio 1917 la Vergine appare, nel villaggio portoghese, a tre pastorelli. I fratelli Francisco e Giacinta Marto (9 e 7 anni) e la loro cugina Lucia dos Santos (10 anni), il 13 maggio 1917, mentre badavano al pascolo in località Cova da Iria, vicino alla cittadina portoghese di Fatima, riferirono di aver visto scendere una nube e, al suo diradarsi, apparire la figura di una donna vestita di bianco con in mano un rosario, che identificarono con Madre di Gesù. Dopo questa prima apparizione la donna avrebbe dato appuntamento ai bambini per il 13 del mese successivo, e così per altri 5 incontri, dal 13 maggio fino al 13 ottobre.

Nell’ultima apparizione, 70 mila persona accorse alla Cova de Iria assistono terrorizzate al vorticare del sole nel cielo. Un fenomeno che l’indomani sarà riferito su tutti i giornali, uno schiaffo ai miscredenti. Questo rese ovviamente più credibili le parole dei veggenti, che spiegarono come la Vergine avesse loro affidato tre messaggi, la grande profezia sui decenni successivi se l’umanità non fosse tornata a Dio. In effetti si realizzò tutto: la rivoluzione bolscevica in Russia, la diffusione del comunismo nel mondo, le sanguinose persecuzioni contro la Chiesa e infine la seconda tragica guerra mondiale. C’era poi una terza parte di quel segreto che avrebbe dovuto essere rivelata nel 1960. Ma arrivata quella data Giovanni XXIII secretò tutto perché il suo contenuto era terribile.

Per anni si è “fantasticato” sul terzo segreto. Nel 2000 Giovanni Paolo II (che attribuì alla protezione della Madonna il fatto che la pallottola che lo colpì nell’attentato a San Pietro fu deviata e non colpì organi vitali) rese noto il testo, che contiene la famosa visione del «vescovo vestito di bianco», con il Papa che attraversa una città distrutta, i tanti cadaveri e poi il martirio del Santo Padre, di vescovi, preti e fedeli. Ma la rivelazione non esaurì il mistero, anzi lo infittì.

Perché pare che il messaggio fosse più complesso, e che contenesse un’altra spiegazione, poi definita “il quarto mistero”. Lo stesso segretario di Giovanni XXIII, monsignor Capovilla, che aveva vissuto tutto in prima persona, in una conversazione con Solideo Paolini accennò proprio all’esistenza di quel misterioso “allegato”.

D’altronde anche Benedetto XVI, proprio in un pellegrinaggio a Fatima, affermò: “Si illuderebbe chi pensasse che la missione profetica di Fatima sia conclusa. Sono indicate realtà del futuro della Chiesa che man mano si sviluppano e si mostrano… e quindi sono sofferenze della Chiesa che si annunciano”. Parole inquietanti, che smentiscono la vulgata per la quale le profezie di Maria non riguarderebbero il mondo contemporaneo. Dalle parole di papa Benedetto s’intuì che c’è davvero dell’altro in quel Terzo Segreto, l’annuncio di un dramma per il mondo e per la Chiesa.

I due fratelli Francesco e Giacinta morirono pochi anni dopo, rispettivamente nel 1919 e nel 1920, a causa dell’epidemia di spagnola che in quegli anni fece molte vittime anche in Portogallo. Lucia invece divenne monaca carmelitana scalza, e mise per iscritto nelle sue Memorie gli eventi accaduti a Fatima, così come lei stessa li aveva visti.

Nella pubblicazione “Un caminho sob o olhar de Maria” edita dal Carmelo di Coimbra, quello dove è vissuta ed è morta (nel 2005) suor Lucia dos Santos, c’è il racconto di come la donna superò il terrore che le impediva di scrivere il Terzo Segreto. Verso le 16 del 3 gennaio 1944, nella cappella del convento, davanti al tabernacolo, Lucia chiese a Gesù di farle conoscere la sua volontà: “Sento allora che una mano amica, affettuosa e materna mi tocca la spalla”. Poi “ho sentito lo spirito inondato da un mistero di luce che è Dio e in Lui ho visto e udito: la punta della lancia come fiamma che si stacca, tocca l’asse della terra ed essa trema: montagne, città, paesi e villaggi con i loro abitanti sono sepolti. Il mare, i fiumi e le nubi escono dai limiti, traboccano, inondano e trascinano con sé in un turbine, case e persone in un numero che non si può contare, è la purificazione del mondo dal peccato nel quale sta immerso. L’odio, l’ambizione, provocano la guerra distruttrice. Dopo ho sentito nel palpitare accelerato del cuore e nel mio spirito una voce leggera che diceva: Nel tempo, una sola fede, un solo battesimo, una sola Chiesa, Santa, Cattolica, Apostolica. Nell’eternità il Cielo!”.