Falsi bisognosi e veri terroristi

Egregio Direttore di “Interris”, sbaglio o quando, tempo fa c’era chi strillava di queste cose, insistendo della pericolosità nel dare ospitalità incondizionata a tutti, molti, troppi l’hanno tacciato di insensibilità (come minimo), di rozzeria, di razzismo e chi più ne ha più ne metta? Nel Vangelo c’è scritto di dare aiuto a chiunque: la parabola del Buon Samaritano vale per tutto. E per tutti. Ma c’è anche scritto di dire pane al pane e vino al vino: l’Amore è per tutti, incondizionatamente. Ma Gesù  fece una frusta di cordicelle e della Sua cintura per cacciare i mercanti dal Tempio.

Cosa farebbe, oggi, davanti a quanto sta emergendo, della carità “pelosa” che ci ha riempito di falsi bisognosi e veri terroristi? Userebbe bazooka e lanciafiamme? Ricordo ancora alcune delle parole del Cardinale Biffi, quando sosteneva che era giusto dare aiuto, ma occorreva innanzitutto aiutare le vittime, i Cristiani, non i carnefici, da trattarsi invece con la dovuta attenzione.

Fu tacciato di ogni sorta di nefandezza, dai suoi stessi “commilitoni” di questa battaglia contro i falsi profeti e messo a poco a poco in disparte. Che sia vero, come alcuni sostengono, che Satana abbia messo le sue radici ben vestite nella chiesa degli uomini? A sentire la sfrontatezza di coloro che si ritengono i “nuovi padroni del mondo”, si direbbe che più che radici, abbia fatto intere piantagioni di sempreverdi ad alto fusto! Nel mondo sono trucidati circa 20, 30 Cristiani al giorno, per la loro fede: ma non fanno notizia. Quello che fa notizia sono invece due donzelle che sono andate tra i “combattenti della fede” in Siria. E per le quali sono stati spesi denari in abbondanza, a profusione, perché potessero tornare a casuccia loro in attesa di un posticino quali deputate in qualche partitino “di sinistra”. Ma quegli aiuti non ci sono per chi ha lavorato una vita, alzandosi all’alba ogni giorno e negandosi ogni momento di riposo per allevare dei figli al meglio che gli riuscisse.

Con errori, fatica, timori. E Amore. Sempre. In Italia si suicida un disperato al giorno, circa, abbrutito dai soprusi di uno Stato che è pronto a munire di televisione satellitare (a spese contribuenti ) i gruppi di nullafacenti mantenuti e rifocillati senza tanto risparmio di mezzi, a danno e costo dello stesso disperato, ma non si ammette un errore di calcolo nelle tasse e si spinge un poveraccio al suicidio per 2000 euro, come successo.

Dove sta l’onestà intellettuale del non denunciare questi mali? Non basta una manciata di lacrimose righe in fondo ad un giornale: mi creda, c’e’ da sentirsi imbarazzati, a disagio, nel definirsi Cristiani, così, oggi.
Non è questo il Cristianesimo, senza compromessi e senza ipocrisie, che mi è stato insegnato dai miei genitori, mi è stato illustrato, spiegato, corretto, inculcato dai miei insegnanti in quel del Collegio Rotondi.

Continuo anch’io a dire ai miei figli e lo dirò ai miei nipotini che il Vangelo, in fin dei conti, ci insegna che “il fine non giustifica i mezzi”. Mai. E ricordo sempre anche a loro, a chiunque, quel che una volta un “pretino di campagna” disse a mio padre: “Mai confondere la Chiesa di Dio con la chiesa degli uomini”. Concorda?

Saluti carissimi nella (sempre più tenue) speranza di un mondo migliore.

Carlo Garberi