ET BEVE METANO, STRAORDINARIA SCOPERTA SU TITANO

Nel 2013 aveva rubato la scena per aver generato la sua 63esima luna, recentemente ha subito uno smacco in quanto un nuovo pianeta gli ha “rubato” il primato di “signore degli anelli”. Ma in realtà l’attenzione di alcuni scienziati è stata catturata da alcuni dati raccolti nel 2004 da una missione della Nasa affiancata dalla Asi, Agenzia Spaziale italiana, che aveva esplorato l’ambiente sulla superficie di Titano, un satellite di Saturno.

Il ricercatore, specializzato nella conoscenza delle lune del Pianeta, insieme ad un’esperta in dinamica molecolare e un laureando in ingegneria chimica hanno ipotizzato che su Titano potrebbe sussistere la vita, non nella forma in cui siamo abituati a pensarla e a conoscerla perché si sarebbe formata dal metano. Infatti la composizione del pianeta, che è gassosa, è perfetta per consentire l’esistenza della forma di vita che gli scienziati hanno ipotizzato: il metano sarebbe in grado di generare un tipo di cellula che non avrebbe bisogno dell’ossigeno per svilupparsi.

Si tratta dell’azotosoma, composta principalmente di azoto, sostanza dalla quale ha preso il nome. Le sue dimensioni sono molto ridotte, più piccole di un millimetro e può formarsi anche alla temperatura di quasi 200 gradi sotto lo zero. I tre scienziati hanno sottoposto la molecola a diversi esperimenti e ha mostrato la stessa stabilità e flessibilità del liposoma terrestre, la stessa molecola che compone la membrana cellulare. Uno dei tre ricercatori ha affermato che l’idea di pensare ad una forma di vita capace di svilupparsi senza acqua gli è venuta leggendo “Not as We Know It”, un saggio di Isaac Asimov del 1962.