Amnesty: “La strage di Iguala è crimine di Stato”

morte

L’annuncio del procuratore messicano Jesus Murillo Karam sull’omicidio dei 43 studenti “desaparecidos”, che sarebbero stati bruciati vivi dai narcos, ha riscosso dure critiche da parte di Amnesty International, che in un comunicato ha affermato come questo avvenimento dimostri “gli errori del governo nell’affrontare la crisi dei diritti umani nel Paese”. Anzitutto perché Murillo “non ha voluto riconoscere che si tratta di un crimine di Stato, e non di un fatto isolato”. L’Ong ha affermato che i militari si rifiutano di ammettere “la collusione fra Stato e criminalità organizzata alla base di queste gravi violazioni”.

“Le linee seguite nell’inchiesta sui sequestri e le esecuzioni extra-giudiziarie – si legge – sono state limitate e incomplete”. La direttrice di Amnesty per l’America Latina, Erika Guevara Rosas, ha affermato che questo “è solo l’ultimo di una lunga lista di orrori registrati nello stato di Guerrero e nel resto del Paese: la corruzione e la violenza erano visibili a tutti da anni, come segnale di avvertimento, e coloro che lo hanno ignorato con negligenza sono complici di questa tragedia”.