Allarme meningite, tre neonati ricoverati a Roma in pochi giorni

Tre neonati di 2, 3 e 5 mesi sono stati ricoverati all’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma per meningite. Uno dei bimbi è attualmente in terapia intensiva. In tutti e tre è stato riscontrato l’Haemophilus influenzae di tipo B, un batterio il cui vaccino è tra quelli obbligatori. Per la precisione, è contenuto in quello denominato “esavalente” che si somministra a partire dai tre mesi di età e che copre anche per altre gravissime malattie quali la poliomielite, la difterite, il tetano, l’epatite e la pertosse.

Nonostante la vaccinazione sia obbligatoria, alcuni genitori decidono di non sottoporre i neonati alla doppia puntura. Secondo il ministero della Salute è proprio questa la causa dell’attuale recrudescenza del batterio della meningite che denuncia come i livelli di copertura nella popolazione siano precipitati al punto più basso degli ultimi dieci anni.

“Al giorno d’oggi ci sono genitori obiettori totali – spiega Alberto Villani, responsabile di Pediatria Generale e Malattie Infettive del Bambino Gesù – e altri che si sostituiscono ai medici decidendo magari di saltare uno o due vaccini, o di farne solo uno. Così facendo però non solo mettono a rischio la vita dei propri figli, ma anche quella degli altri. I tre bimbi ricoverati, ad esempio non avevano l’età per il vaccino ma non hanno potuto contare sull’effetto greggè, cioè sulla assenza di circolazione del virus dovuta agli alti tassi di immunizzazione”.

Le medie nazionali di vaccinazione, pur rimanendo sopra il 90%, stanno scendendo anno dopo anno. Secondo l’ultimo rapporto del ministero della Salute l’haemophilus la media nazionale è del 94,5%, con molte regioni sotto la soglia del 95% – considerata sicura – e alcuni casi, come la Calabria, che registra una soglia all’80%. Livelli così bassi hanno fatto meritare alla sanità nazionale la convocazione d’urgenza da parte dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) preoccupata per la situazione nostrana.

“Avere tre casi in pochi giorni di meningite da hemophilus non era mai successo in anni recenti; si pensi che nel 2012 ve ne era stato solo uno – prosegue Villani – così come di avere casi di pertosse. È una vergogna che nel 2015 ancora ci siano bambini che rischiano la vita per malattie prevenibili con una semplice iniezione e che in Italia un bambino oggi è più a rischio di dieci anni fa”.