Londra non si opporrà all'esecuzione dei “Beatles”

Il Regno Unito non si opporrà alla pena capitale che potrebbe essere comminata negli Stati Uniti a due cittadini britannici, parte del gruppo jihadista soprannominato “Beatles“, fatti prigionieri in Siria e accusati di essere membri dell'Isis. A renderlo noto è il Telegraph, che cita una lettera del ministro dell'Interno britannico, Sajid Javid, al procuratore generale statunitense in cui dice che non chiederà alcuna rassicurazione sul fatto che i due uomini non vengano condannati a morte.

Il gruppo

Shami Chakrabarti, ministro del governo ombra laburista, ha accusato Javid di aver “abbandonato segretamente e unilateralmente l'opposizione del Regno Unito alla pena di morte”. Alexanda Kotey ed El Shafee Elsheikh sono stati catturati in Siria lo scorso gennaio. Originari dei quartieri occidentali di Londra, sono accusati di essere i due membri rimasti del quartetto dell'Isis noto come “Beatles”. Lo scorso marzo era stata diffusa la notizia che il Regno Unito li aveva privati della cittadinanza britannica. Gli altri due membri del quartetto erano Mohammed Emwazi, conosciuto come “Jihadi John” e responsabile di diverse decapitazioni di ostaggi del sedicente Stato Islamico, e Aine Davis.

La sorella della vittima

Emwazi fu ucciso da un drone nel 2015 mentre Davis venne arrestato in Turchia l'anno scorso. Diane Foley, sorella del primo ostaggio statunitense decapitato dall'Isis nel 2014, il giornalista James Foley, ha riferito alla Bbc di essere contraria alla condanna a morte dei due uomini. “Credo li renderebbe solo martiri per la loro distorta ideologia”, ha riferito all'emittente britannica.