Di Maio: “Ue deve cambiare”

Il fatto di aver evitato la procedura di infrazione mi rende molto contento, ma questa Europa deve cambiare e il 2019 con le elezioni europee deve essere l'occasione per eliminare una serie di convenzioni legate alla austerity che richiederanno nei prossimi anni un cambiamento epocale”. Lo ha detto Luigi Di Maio nel corso di un'intervista a Radio Capital. “Va bene – ha ribadito – aver superato la procedura di infrazione, ma questa occasione ci continua a richiamare all'idea di dover cambiare l'Ue”. A dover mutare, ha proseguito, è anche “il sistema di contabilità pubblica“.

L'Iva

Per quanto riguarda le misure, Di Maio ha puntualizzato che “non c'è un aumento dell'Iva quest'anno e non ci sarà nei prossimi anni. Come abbiamo dimezzato quest'anno le clausole le dimezzeremo nei prossimi anni”. Le clausole di salvaguardia, che prevede aumenti Iva per 23 miliardi nel 2020 e quasi 29 (28,75) nel 2021 e nel 2022, come emerge dall'emendamento del governo che recepisce l'accordo con la Ue sulla manovra. “Smentisco il fatto che abbiamo tagliato 4 miliardi di investimenti – ha chiarito -. Gli investimenti restano, alcuni vanno in flessibilità perché sono sul dissesto idrogeologico. La maggior parte degli investimenti che mettiamo sono legati al dissesto. La manovra per quanto riguarda gli investimenti resta ambiziosa“. 

Il premier

Un'eventuale procedura d'infrazione, ha spiegato invece il premier Giuseppe Conte al Corriere della Sera, avrebbe messo sotto controllo i conti dell'Italia per sette anni, inutile negarlo, avrebbe avuto un costo politico molto elevato, e forse non del tutto prevedibile”. Un no della Commissione, ha sottolineato, avrebbe probabilmente riaperto la discussione sulla permanenza dell'Italia in Ue e nell'euro. Questo però, ha precisato, “non è né sarà mai un obiettivo politico di questo governo”. Conte ha poi ribadito che sarà premier per 5 anni. “Non sono pronto a questo passaggio delle consegne – ha affermato – Ma non perché tenga alla poltrona. Questo governo è frutto di un impegno con gli italiani per realizzare un progetto riformatore che richiede tempo ed energie per l'intero arco della legislatura“.