Brexit, conservatori divisi sul “conto” da pagare all’Unione Europea

Conservatori euroscettici furiosi in Gran Bretagna dopo le rivelazioni del Sunday Telegraph secondo cui Londra sarebbe disposta a pagare all’Ue 36 miliardi di sterline per saldare il cosiddetto “conto del divorzio”. Lo riporta il Daily Telegraph. Nella bufera sono finiti i circa 100 funzionari di sua maestà impegnati nelle trattative sulla Brexit a Bruxelles che starebbero operando con un’eccessiva autonomia e vengono accusati addirittura di “tenere all’oscuro” l’esecutivo sui negoziati. Fra i maggiori critici c’è il deputato Jacob Rees-Mogg, che parla di “numeri senza alcuna logica, perché legalmente non dobbiamo niente a Bruxelles”.

Nonostante le smentite e i no comment alla notizia riportata dal Telegraph, sia da parte britannica che di Bruxelles, per lo meno appare rafforzata la volontà di Londra di raggiungere un “accordo giusto” al fine di onorare i suoi impegni di Stato membro uscente. Secondo il giornale, vicino al governo conservatore di Theresa May, i funzionari inglesi avrebbero comunque riferito di una possibile offerta intorno ai 30 miliardi di euro in tre anni, a patto però che l’accordo sia accompagnato da una intesa commerciale. Una cifra che potrebbe arrivare fino a 40 miliardi nel corso di una negoziazione su cui comunque – riporta il Sunday Telegraph citando le sue fonti – ancora non c’è un accordo unanime tra gli addetti ai lavori.

“Entrambi abbiamo riconosciuto che ci sono obblighi finanziari” ma “per arrivare a una soluzione” sul conto da pagare all’Ue “serve flessibilità reciproca“, aveva affermato qualche settimana fa il ministro britannico per la Brexit, David Davis, dopo il secondo round di negoziati dove – aveva assicurato – c’erano state “discussioni consistenti e costruttive”.

L’esecutivo ha preferito non sbilanciarsi dopo la rivelazione del giornale. Anzi, una fonte governativa citata dall’emittente Sky News ha definito le voci di stampa come “non corrette“, mentre Downing Street si è rifiutata di fare qualsiasi commento ufficiale in proposito, sottolineando che i negoziati con l’Ue sono in corso. Intanto anche Bruxelles mantiene un profilo basso. Come ha appreso l’Ansa da fonti Ue, la Commissione europea “non commenta voci sulla stampa né specula sulla cifra dell’accordo finanziario con il Regno Unito”, ma il capo negoziatore Michel Barnier ha più volte detto che “non si tratta di un conto ma di un accordo finanziario che copre tutti gli impegni del Regno Unito in quanto membro dell’Ue”.