Olio tunisino: il Governo vuole fermare l'invasione

Dal 2016 il mercato agroalimentare europeo è stato invaso dall'olio proveniente dalla Tunisia. L'Unione europea, infatti, ha stipulato con il Paese nordafricano un accordo di due anni che prevede il cancellamento dei dazi per le importazioni del prodotto: una misura che ha fatto impennare le esportazioni di olio tunisino, che dal mese di novembre 2017 al maggio scorso sono aumentate del 154% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, con un corrispettivo in valore del +180%. E' per questo che il primo ministro della Tunisia, Youssef Chahed, ha chiesto al presidente della Commissione Ue, Jean Claude Juncker, di prorogare l’importazione agevolata di olio per quest’anno e il prossimo.

L'Italia dice no

Un'eventualità contro la quale si schierano gli agricoltori italiani, alcuni europarlamentari e ora anche il Ministero dell'Agricoltura. “Abbiamo già ribadito a Bruxelles il nostro no all'estensione delle importazioni a dazio zero di olio dalla Tunisia – ha detto il ministro dell'Agricoltura, Gian Marco Centinaio – . Mi attiverò con i nostri organi di controllo per intensificare le ispezioni sull'olio in arrivo dall'estero: anche da qui passa la difesa del vero Made in Italy“. Il dissenso arriva anche a Bruxelles. “Sulla nostra tavola vogliamo il nostro olio, non quello tunisino”. E' questo l'appello alla Commissione Europea dei due europarlamentari dei Conservatori e Riformisti Europei, Raffaele Fitto e Remo Sernagiotto, che dicono no alla proroga per altri due anni (2018/2019) di 35 tonnellate di olio (all'anno) tunisino e per questo hanno presentato un'interrogazione.

Coldiretti: “Così si penalizza l'agricoltura italiana”

Non è mancato l'intervento sul tema di Coldiretti, che ha definito l'ipotesi di prorogare l'importazione agevolata di olio dalla Tunisia “sbagliata” perché “danneggia i produttori italiani, non aiuta quelli tunisini, ed aumenta il rischio delle frodi a danno dei consumatori, anche in considerazione del fatto che nel nostro Paese a fronte di una produzione di 370 milioni di chili si ha un’importazione che ha superato i 500 milioni di chili”. Secondo Coldiretti, “l’arrivo di olio straniero da spacciare per italiano sarebbe inoltre facilitato di probabile crollo produttivo che farà registrare la prossima campagna olivicola 2018-2019″.

La smentita dell'Ue

Fonti dell'Unione europea riportate dall'Ansa, tuttavia, “sembrano escludere l'ipotesi circolata nelle scorse settimane, secondo cui l'Ue sarebbe stata pronta a rinnovare nel 2018 le concessioni straordinarie fatte a Tunisi dopo gli attentati terroristici del 2015, con l'apertura di una quota supplementare per l'import a dazio zero di 35mila tonnellate di olio d'oliva per il 2016 e altrettante per il 2017, in aggiunta al contingente da 56.700 tonnellate già in vigore dal 1995″.