Raggi testimonia, Malagò chiede l'interrogatorio

Continua ad allargarsi a macchia d'olio l'inchiesta della Procura di Roma sulla vicenda legata alla costruzione dello stadio della Roma che, nei giorni scorsi, ha portato all'arresto di 9 persone e le dimissioni di Luca Lanzalone, presidente di Acea e ora ai domiciliari. Secondo quanto riportato in giornata da alcuni quotidiani, anche il presidente del Coni, Giovanni Malagò, sarebbe stato iscritto nel registro degli indagati. E' stato lo stesso Coni a esplicare, in una nota, la situazione del numero uno del Comitato, spiegando che “Giovanni Malagò ha appreso questa mattina dalla lettura di alcuni quotidiani di essere indagato nell'ambito di un procedimento penale”. Stando a quanto riportato nel medismo comitato, il presidente “ha subito dato incarico al suo legale, avvocato Carlo Longari, di chiedere alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma di essere interrogato quanto prima per chiarire la sua posizione“.

L'episodio in esame

Non si ferma, dunque, l'onda lunga del terremoto che ha scosso il progetto stadio. Secondo quanto ipotizzato sulla base di alcune intercettazioni dai pm titolari dell'indagine, Barbara Zuin e l'aggiunto Paolo, Malagò avrebbe ottenuto “utilità” da Parnasi in cambio di un atteggiamento favorevole riguardo al progetto: il che, in sostanza, si sarebbe verificato nella presunta richiesta del numero uno del Comitato olimpico di poter migliorare la situazione professionale del compagno di sua figlia. Tema che, secondo i procuratori, è stato discusso in un incontro al Circolo Canottieri Aniene fra Parnasi e lo stesso Malagò l'11 marzo scorso, al quale ha partecipato per breve tempo anche il fidanzato di sua figlia, tale Gregorio, al quale Parnasi avrebbe parlato di alcuni progetti.

Raggi un'ora in Procura

In giornata, la sindaca di Roma Virginia Raggi si è recata in Procura per essere ascoltata in qualità di testimone dall'aggiunto Paolo Ielo. Un'ora di audizione, durante la quale alla prima cittadina è stato chiesto di relazionare sui vari passaggi avvenuti per l'approvazione del progetto di Parnasi e, soprattutto, sui rapporti reali intercorsi fra lei e Lanzalone. Uscendo dal Campidoglio, la sindaca aveva detto che sarebbe andata in Procura “come testimone per fare chiarezza in una vicenda che mi vede parte lesa. Ricordo e preciso che la procura ha già detto che non c'entro niente. Per favore non iniziamo con il solito fango”. In mattinata, la stessa Raggi aveva incontrato in Campidoglio il dg della Roma, Mauro Baldissoni, con il quale ha discusso sulle possibilità di proseguire il discorso legato allo stadio: “Per maggior sicurezza dei cittadini – aveva detto in uscita il direttore generale giallorosso -, dell'amministrazione e della Roma avvieremo immediatamente una verifica. Se questa verifica darà esito positivo, si potrà continuare. Per tutto il resto, confidiamo nella magistratura”.