Emergenza smog: in circolazione 12 milioni di automobili super-inquinanti

Grido d'allarme del segretario generale dell'Aci Gerardo Capozza: "Bisogna incentivare il cambio delle auto più inquinanti con l'acquisto di mezzi elettrici e ibridi ma anche spingendo all'uso di flotte meno inquinanti"

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In Italia 12 milioni di automobili super inquinanti. Sos inquinamento. Al rispetto per l’ambiente papa Francesco ha dedicato l’enciclica Laudato Si’. E durante il viaggio in Giappone ha dato l’esempio. Utilizzando per gli spostamenti una macchina alimentata ad idrogeno. Quindi un’automobile ecologica che dallo  scarico emette solo vapore acqueo. Ma la situazione generale è molto diversa. “L’esposizione agli inquinanti atmosferici produce un ampio spettro di effetti sulla salute. In particolare dei più poveri, e provocano milioni di morti premature”, avverte il Pontefice nella sua enciclica “green”. Divenuta punto di riferimento planetario per la difesa della “casa comune”.
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Automobili super inquinanti

“In Italia abbiamo in circolazione 12 milioni di automobili super inquinanti. Bisogna incentivare il cambio delle auto più inquinanti. Con l’acquisto di mezzi elettrici e ibridi. Ma anche spingendo all’uso di flotte meno inquinanti”, afferma il segretario generale dell’Aci Gerardo Capozza. L’Automobile Club d’Italia spiega come fare. Affinché la mobilità elettrica possa diventare in Italia più concreta e diffusa. “C’è la necessità che sussistano determinate condizioni. Non facili da attuare- evidenzia Capozza-. E cioè aumentare la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili e non inquinanti. Fare in modo che le auto elettriche abbiano equivalenti prestazioni rispetto a quelle a motore tradizionale. Autonomia e prezzi in primis. Un’efficiente e capillare rete di stazioni di ricarica. E una sempre maggiore diffusa cultura dell’eco-sostenibile“. A occuparsene è stata anche l’edizione 2021 del Meeting di Rimini.Automobili

Sostenibilità ecologica

Secondo l’Automobile Club d’Italia, il sentiero ecologicamente sostenibile è segnato. A tracciarlo sono “autorevoli esponenti del mondo dei motori. Economisti. Ingegneri. Esperti del settore. E l’Aci”. Pur sostenendo i veicoli elettrici sono convinti che nel breve periodo sarà inevitabile una coabitazione. E che i motori a combustione interna non potranno nell’immediato essere completamente sostituiti dall’elettrico. E ciò per diversi motivi. Gran parte dell’energia elettrica è ancora ottenuta da fonti fossili. In centrali a carbone o a gas. I veicoli elettrici, risultano, addirittura, più inquinanti dei veicoli endotermici. Non è facile né economico lo smaltimento delle batterie. La rete è ancora incapace di reggere un carico importante di veicoli. Oggi le automobile elettriche hanno ancora un elevato prezzo di acquisto. E una ridotta praticità. E così rappresentano solo il 6% del venduto nel mese di dicembre 2020.  Arriveranno a non più del 20% nell’anno 2030.

Transizione “giusta”

“La transizione ecologica è più complessa di quanto immaginiamo- analizza Capozza-. Ma una transizione ‘giusta’ non può e non deve danneggiare i lavoratori. Né tantomeno le imprese. Nel nostro Paese, purtroppo, circolano ancora oltre 12 milioni di auto altamente inquinanti. Si potrebbe pensare a sostituirle anche con aiuti e incentivi. Per l’acquisto di auto più recenti. Maggiormente sicure e meno dannose per l’ambiente”. E prosegue il segretario generale dell’Aci: “Una transizione ecologica, oggi, non può prescindere dal tener conto e confronto con la demografia. L’economia. L’agricoltura. L’energia. E la mobilità. Tutte filiere italiane consolidate che vanno tutelate. Guardando il futuro. E, quindi, occorre inserirle in un percorso di innovazione e sostenibilità. Con tempistiche molto più dilatate”.automobili

Esigenze per il futuro

“E’ diventato urgente e impellente lo sviluppo di politiche. Affinché nei prossimi anni l’emissione di anidride carbonica e di altri gas altamente inquinanti si riduca drasticamente. Ad esempio sostituendo i combustibili fossili. E sviluppando fonti di energia rinnovabile”, evidenzia papa Francesco nella “Laudato si'”. Inoltre il Pontefice mette in guardia dalla “tecnologia basata sui combustibili fossili. Molto inquinanti. Specie il carbone. Ma anche il petrolio. E, in misura minore, il gas“. Essa, secondo Jorge Mario Bergoglio, “deve essere sostituita progressivamente e senza indugio”.