IL TEXAS CONTRO LA CORTE SUPREMA: I FUNZIONARI POTRANNO RIFIUTARE DI CELEBRARE NOZZE GAY

Nei giorni scorsi la Corte Suprema degli Stati Uniti ha reso incostituzionali le leggi vigenti in tutti gli Stati che vietavano il matrimonio gay, rendendolo così legale in tutto il Paese. La decisione è stata presa con un solo voto di scarto, infatti 5 giudici erano favorevoli e 4 contrari. Così, in base al 14esimo emendamento della Costituzione – quello che riguarda l’uguaglianza di tutti i cittadini davanti alla legge . gli stati dovranno permettere a tutti i cittadini di sposarsi e riconoscere i matrimoni tra persone dello stesso sesso, anche se sono stati celebrati fuori dai confini statunitensi.

Ma non a tutti questa decisione è piaciuta, infatti lo Stato iper-conservatore del Texas ha deciso di sfidare apertamente la Corte Suprema. I funzionari comunali potranno continuare a rifiutarsi a di celebrare e trascrivere le nozze gay nonostante la decisione presa dai giudici di Washington. Questa presa di posizione arriva dal ministro della giustizia dello Stato, Ken Paxton, il quale ha spiegato che centinaia di funzionari pubblici hanno chiesto di ottenere istruzioni su come applicare quella che considerano una decisione illegale e viziata di una corte di “attivisti”.

“Gli addetti alle nozze delle contee e i loro impiegati conservano le loro libertà religiose e quindi possono rifiutarsi per motivi religiosi di concedere una licenza di matrimonio a persone dello stesso sesso. – ha scritto il ministro della giustizia Paxton – I giudici di pace (funzionari pubblici che tra l’altro celebrano matrimoni negli Usa), così come i giudici allo stesso modo conservano le loro libertà religiose e possono sostenere che il governo non può obbligarli a celebrare cerimonie tra persone dello stesso sesso se queste sono contrarie alla loro religione”.

Inoltre il ministro della giustizia ha spiegato che i funzionari che rifiuteranno di celebrare le nozze gay potranno essere denunciati, ma sarà messo a loro disposizione un servizio leale gratis, infatti “numerosi avvocati sono pronti ad assistere i loro diritti religiosi gratis ed io personalmente farò tutto quanto in mio potere per difenderli”, ha concluso Paxton.