Yemen allo sbando: la capitale sotto assedio, la periferia si autogoverna

Yemen

Da più due settimane lo Yemen si trova a vivere un vuoto istituzionale in seguito alla conquista dei palazzi di potere da parte dei combattenti sciiti dell’imam Abdel Malik al Houti. Questi negli ultimi giorni avrebbero impedito ad ambasciatori stranieri presenti nella capitale di lasciare il territorio. Alcune fonti del governo hanno spiegato all’emittente televisiva “al Arabiya” che l’imposizione da parte degli insorti possa essere una mossa dovuta alle pressioni esercitate dal Gruppo dei Dieci paesi che promuovono una soluzione politica “affinché gli uomini di al Houti annullino le loro decisioni prese in seguito al recente colpo di stato”.

L’emittente locale si è poi trovata ad accogliere diverse informazioni a riguardo, alcune fonti diplomatiche infatti hanno puntualizzato che gli ambasciatori minacciano di chiudere le loro sedi qualora i ribelli continuino a violare gli accordi politici siglati con il resto delle parti yemenite. Altri ancora fanno sapere che i miliziani di al Houti stanno dando la cacca a tutti quegli attivisti, giornalisti e manifestanti che si dimostrano contrari al golpe.

A Sud intanto le tribù della provincia di Shabwa che si rifiutano di prendere ordini dal nord, hanno creato un gruppo di organizzazione con l’esercito. L’obiettivo è quello di garantire una minima amministrazione nella loro regione. Ieri si è tenuta la prima assemblea tra i capi clan locali con gli ufficiali delle forze armate che hanno “ufficializzato”la nascita di questo “ente” di coordinamento, al cui interno vi sono anche politici e personalità dello Yemen meridionale. Essendo Shabwa la seconda zona petrolifera più importante nel Paese e quindi anche uno dei territori più desiderabili agli occhi degli insorti, questo nuovo organismo avrà il compito di garantire la sicurezza e la stabilità della regione.

Intanto le principali forze politiche del Paese chiedono che il parlamento si riunisca per discutere delle dimissioni del presidente Abd Rabbo Mansur Hadi affinché prenda le redini del potere nel periodo di transizione. Secondo la Costituzione yemenita è previsto che in caso di dimissioni del capo di Stato è il presidente del parlamento ad assumere l’incarico fino a nuove elezioni. Il rischio è che al Houti voglia imporre con la forza le sue condizioni ai rappresentanti istituzionali yemeniti.