NEGLI ABISSI DEL DEEP WEB

Macellare corpi umani, stabilire quale sarebbe il modo migliore per cucinare una determinata persona… Non è la trama di un film horror, e forse sarebbe meglio; perché c’è uno spazio profondo nella rete dove tutte le atrocità, le nefandezze sono a portata di clic. Certo non è così facile come digitare una parola su Google, ma il deep web esiste, e fa paura.

Cos’è esattamente? Si traduce come “rete sommersa”, ed è quella parte della rete che rimane nascosta ai motori di ricerca e che addirittura non è visibile dai normali browser. Non è un luogo fisico, ma come tutto ciò che riguarda internet è dispersivo, un mosaico di circa 550 miliardi di file, rintracciabili solo se si conosce l’indirizzo. Se nel web si può trovare di tutto, nel “deep” ancora di più.
Essendo così nascosta, totalmente fuori dalla legalità, si potrebbe pensare che per accedere sia necessario avere capacità da hacker particolarmente sviluppate; invece no, basta scaricare dal “Tor”, un programma di anonimizzazione gratuito che permette di non essere più rintracciabili. Ogni volta che navighiamo su internet, infatti, siamo piuttosto riconoscibili, perché ogni Pc ha un suo specifico nome e localizzazione, detto indirizzo IP. Attraverso Tor, una versione modificata di Firefox, è possibile nascondere la propria identità “rimbalzando” la connessione fra vari computer sparsi in tutto il mondo. A dispetto di quello che si può pensare, è piuttosto facile da usare, e per questo ancora più pericoloso.

Una volta aperto il nuovo browser però ci si trova un po’ spaesati, perché non c’è un motore di ricerca che ci aiuti a trovare ciò che cerchiamo. Questo significa che bisogna individuare dei punti di partenza alternativi per acquisire le risorse nascoste; i gestori delle pagine, per aiutare gli internauti inesperti hanno creato Hidden Wiki, un sito collaborativo in cui gli utenti del deep web provenienti da tutto il mondo postano link nascosti di ogni genere. L’interfaccia è molto simile a quello della comune Wikipedia, e vi si trova, divisa per sezioni, una lista di siti a cui potersi collegare.

Sembra davvero di ritrovarsi in un bazar telematico, dove tutto si può vendere o acquistare. Quasi uno scenario fantascientifico, in cui ogni angolo è dedicato alla cessione di qualsiasi cosa una persona riesca ad immaginare, che sfugge quasi totalmente alla legge. L’unico problema è che non si può pagare con carte di credito, bonifici bancari o paypal, come sugli altri siti, ma si usa il bitcoin, moneta telematica totalmente anonima che consente di fare shopping nel sommerso.

Forse per questo, nella prima sezione di Hidden Wiki, quella finanziaria, si trovano proprio una sfilza di siti per acquistare questa valuta, ma anche la possibilità di acquistare a prezzo stracciato carte clonate o rubate, spendendo più o meno un terzo del loro valore.

Ma cosa comprare? Di tutto: armi, documenti falsi, permesso di soggiorno. Il paese dei balocchi dell’illegalità. Una sezione speciale è dedicata alle droghe, si può ordinare qualsiasi sostanza illecita, dalla più comune marijuana all’oppio, passando per le droghe sintetiche e la cocaina. C’è anche una sezione riservata all’erotismo e alle perversioni sessuali, dalla pedofilia alla zoofilia, senza che vengano utilizzati mezzi termini.

E poi ancora: pagine dedicate ai complotti mondiali, alla difesa del Commonwealth inglese, e una parte piuttosto curiosa in cui sono racchiusi dei scritti “proibiti”, ovvero documenti, volumi, vignette e immagini che sono state censurate o delle quali è stata impedita la pubblicazione. Anche qua c’è una divisione per sezioni, non mancano riferimenti all’Islam estremo, ad esempio ci sono più manuali su come addestrarsi per la jihad, sia nei Paesi islamici che in quelli occidentali. Tuttavia non sembra sia poi così semplice unirsi all’Isis: alla fine del manuale di addestramento si legge che per arruolarsi ci si deve basare sulla rete di conoscenze acquisite.

Ci sono infine anche cose scabrose, quali, ad esempio, una guida per scegliere la ragazza migliore da cucinare alla brace, oppure come istigare persone al suicidio, oltre che documenti riservati della Commissione Europea e vignette blasfeme. Insomma, un calderone dove tutto è anonimo e niente lascia una traccia.

Uno schiaffo al concetto di sicurezza sbandierato dalle intelligence di tutto il mondo, un navigare senza limiti che non riesce ad essere controllato, che sfugge di continuo a chi passa le giornate davanti ad uno schermo e cerca di evitare che questa terra di nessuno possa nuocere davvero a qualcuno.