Il preoccupante vuoto educativo che affligge le giovani generazioni si assomma alle azioni disgreganti e distruttive nei confronti della famiglia, cellula vitale della societĆ . Quando poi si sentono notizie di maestre che picchiano, insultano, maltrattano i loro allievi, risulta chiaro che il gap ĆØ ancora piĆ¹ difficile da colmare. Insegnare, lungi dal ridursi alla sola trasmissione di nuove nozioni, dovrebbe soprattutto aiutare il giovane a formare un giudizio critico che gli permetta di imparare a scegliere il bene tra le tante proposte illusorie della societĆ moderna.
Le istituzioni sono latitanti e sono piĆ¹ impegnate a legittimare altre tipologie di unioni piuttosto che difendere lāistituto familiare, ripetutamente attaccato e svilito da una certa cultura relativista. A tale proposito la Chiesa ha piĆ¹ volte espresso preoccupazione per la cosiddetta āteoria del genderā che il Santo Padre ha definito uno āsbaglio della mente umanaā. Introdurre termini del tipo āgenitore 1 ā genitore 2ā anzichĆ© āpadre ā madreā, tanto per fare un esempio sullāuso del linguaggio, sottende un balzo ideologico preoccupante che ha giĆ creato gravi danni destabilizzando le giovani generazioni, come testimoniato da figli cresciuti con due mamme o due papĆ .
Considerato lāattuale contesto socio-economico, non sarebbe decisamente piĆ¹ serio e urgente orientare lāagenda politica sui giovani che decidono di sposarsi o sui problemi delle famiglie povere, di quelle numerose o in difficoltĆ per la nascita di un figlio? La strada da intraprendere dovrebbe essere quella di aiutare gli sposi, i genitori, i figli ad accettare e amare la propria vocazione educandosi alla stima reciproca e alla capacitĆ di condividere il vivere insieme.
Dinanzi a famiglie sullāorlo del baratro, a persone separate costrette a chiedere la caritĆ , gli amministratori della cosa pubblica sono sempre piĆ¹ distanti: al posto delle chiacchiere, col loro esempio dovrebbero sensibilizzare i giovani a non diventare egoisti e razzisti, e dovrebbero essere i primi ad andare nelle mense dei poveri e nei centri di accoglienza, dando cosƬ lāesempio e soprattutto imparando a condividere con chi non ha nulla. Come evidenziato nellāāInstrumentum Laborisā del recente Sinodo dei vescovi, āsenza famiglia lāuomo non puĆ² uscire dal suo individualismo, poichĆ© solo in essa sāimpara la forza dellāamore per sostenere la vita, e senza un amore affidabile nulla potrebbe tenere veramente uniti gli uominiā.
E allora la famiglia, oggi piĆ¹ che mai, dovrebbe tornare ad essere tra gli argomenti cardine della riflessione culturale, religiosa e politica contemporanea poichĆ© la sua buona salute risulta indispensabile per la vita del mondo e per il futuro dellāumanitĆ . Una svolta antropologica senza precedenti che porterĆ a deformare la concezione dellāessere umano creato per generare vita.
Per questo la manifestazione di domani in piazza San Giovanni a Roma a partire dalle ore 15.30, in difesa della famiglia e contro le teorie sui gender, ĆØ un appuntamento da sostenere. Un modo questo affinchĆ© i nostri governanti ascoltino la voce e i desideri del proprio popolo, che ha volte ĆØ piĆ¹ saggio di loro. Eā solo un primo passo, che certo non basterĆ visto il livello di aggressione attuale.
Al posto di Nostro Signore questa volta vengono inchiodate le famiglie partendo dai piĆ¹ piccoli e gli indifesi. Famiglie crocifisse.