Il gioco oltre le barriere della disabilità. Dalla Toscana al Congo il calciobalilla inclusivo

Promuovere la cooperazione internazionale attraverso lo sport è l'obiettivo del progetto "Focalis" che parte da Altopascio (Lucca) per arrivare in Congo

Oratori
L'arcivescovo Francesco Massara con i bambini dell'oratorio

Sono scientificamente dimostrati i vantaggi del calciobalilla nel recupero psicofisico di un disabile da trauma. Così come è provata l’utilità di questa disciplina nell’ integrazione. Attraverso l’attività riabilitativa psicomotoria. E quella ludica e di socializzazione. Chiamato anche “biliardino“, il calciobalilla riproduce il gioco del calcio in miniatura. I giocatori muovono piccole sagome di calciatori. Su un tavolo con sponde laterali attraverso delle stecche. L’obiettivo è cercare, tramite questi omini, una pallina. E farla entrare nella porta dell’avversario. Chi arriva per primo a 8 gol vince la partita.calciobalilla

Falegnameria in missione

Un calciobalilla inclusivo. A misura anche di persone con disabilità. Per promuovere la cooperazione internazionale attraverso lo sport. È l’obiettivo del progetto “Focalis” Un’iniziativa solidale che parte da Altopascio. In provincia di Lucca. Per arrivare in Congo. Il progetto è stato presentato all’ufficio della Regione Toscana a Bruxelles. Promosso anche dall’associazione sport Toscana calcio balilla. Così è nata una rete tra gli enti locali. L’Unione europea. E la congregazione missionaria Sorelle di Santa Gemma. Con lo scopo di costruire i tavoli da biliardino “Gli amici di Gesù”. Più spaziosi e più bassi. Nella falegnameria attivata dalla missione a Bukavu (in Congo). Dopo di che saranno esportati in tutto il mondo. Su una piattaforma online. All’evento è intervenuto il presidente dell’Asd sport Toscana calciobalilla. Natale Tonini ha ricordato che l’idea nasce in seguito al progetto simile “Don’t Spin“.calciobalilla

Inclusione-calciobalilla

Afferma Tonini: “Chiudiamo un percorso. Ma ne apriamo un altro. Come sempre sostenuti, almeno così speriamo, dall’Unione europea.” D’accordo anche il responsabile dell’ufficio della Regione Toscana a Bruxelles, Filippo Giabbani: “L’attenzione del progetto è focalizzata sui temi dell’inclusione. Della cooperazione internazionale. E della sostenibilità ambientale. Sono temi centrali per affrontare e superare le sfide che interessano il nostro pianeta.” Inoltre, ha dichiarato a margine suor Elisabetta Giussani, “sappiamo di poter valorizzare ancora di più la formazione professionale dei nostri ragazzi. In questo modo possono specializzarsi nella realizzazione di un oggetto. In particolare un oggetto che genera entusiasmo. Divertimento e Unione”.

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Il Papa gioca a biliardino con un fedele in Sala Nervi. Foto © Vatican Media

Tavoli negli ospedali

La Federazione paralimpica italiana calciobalilla (Fpicb) è nata dall’impegno di atleti appassionati. E ragazzi con la voglia di fare. E soprattutto, di fare bene. Il presidente, Francesco Bonanno, è 9 volte campione del mondo di calciobalilla paralimpico. Oltre ad essere tra i giocatori più forti d’Italia tra i normodotati. Racconta Bonanno: “Ho iniziato a praticare il calciobalilla a sei anni nel bar sotto casa. A 14 ho avuto un incidente che mi ha reso disabile. Ma la passione non è mai venuta meno. E ho iniziato a competere in tornei locali. Ho contribuito alla realizzazione del primo tavolo per diversamente abili. Da lì abbiamo organizzato il primo torneo a Saint Vincent. E poi ho iniziato un mio tour personale per l’Italia chiamato ‘La sfida al campione‘. Raccogliendo denaro per l’acquisto di tavoli da donare agli ospedali. Prosegue Bonanno: “Nel 2011, assieme ad amici, ho fondato la Federazione paralimpica calciobalilla. Nel 2012 abbiamo organizzato il primo campionato Italiano. E da lì è cominciato il percorso che ci ha portato ad essere riconosciuti. Prima come disciplina sportiva associata. E poi come unica federazione ufficiale in Italia di calciobalilla”.