Sextortion: aumentano i casi. Ecco quante segnalazioni ad agosto

I consigli della Polizia postale per le vittime di sextortion: una pratica che inizia come un gioco sessuale e poi finisce con ricatti e richieste di denaro

Dal sito della Poliza postale e delle comunicazioni

Sono in aumento i casi di sextortion. La Polizia postale ha affermato che le segnalazioni nelle prime due settimane di agosto sono state più di cento.

Sextortion: oltre cento segnalazioni

Nasce come gioco sessuale e poi finisce con ricatti e richieste di denaro. Le vittime, adulti e minori, sono per lo più di sesso maschile. E’ il sextortion, ovvero l’estorsione sessuale che nasce dall’invio spontaneo di foto intime da parte della vittima che alla fine viene sottoposto ad un incubo senza fine per paura che i suoi scatti vengano pubblicati on line. I casi sono in costante aumento e come segnala la polizia postale nelle prime due settimane di agosto sono stati oltre cento. Tutto inizia con qualche messaggio scambiato con profili social di ragazze e ragazzi gentili e avvenenti, apprezzamenti e like per le foto pubblicate. Si passa poi alle video chat e le richieste si fanno man mano più spinte. Dopo aver ottenuto foto e video intimi cominciano le richieste non troppo alte di denaro, accompagnati dalla minaccia che in caso di mancato pagamento, il materiale sessuale verrà diffuso tra tutti i contatti, gli amici e i parenti. Le vittime, intrappolate tra la vergogna e la paura che le immagini intime possano essere viste dai loro contatti, tendono a tenersi tutto per sé, a non confidarsi con nessuno, e fin quando possono, pagano. La Polizia Postale consiglia di non cedere al ricatto pagando le somme richieste perchè le richieste non finiranno ma anzi si faranno sempre più insistenti e di non vergognarsi per aver condiviso immagini intime. Gli esperti suggeriscono inoltre di non cancellare i messaggi scambiati con gli estorsori, di non chiudere i profili social su cui si viene contattati, ma conservare gli screen shot delle conversazioni e delle minacce e del profilo dell’estorsore e di fare, infine, una segnalazione sul portale www.commissariatodips.it per chiedere aiuto “perché da soli è più difficile risolvere questo tipo di problemi”. 

Fonte Ansa