Nel Qatar si muore di caldo, i mondiali del 2022 si giocheranno d’inverno

La “Task Force” della Fifa ha deciso che i  Mondiali del Qatar, nel 2022, si giocheranno in pieno inverno: riunita per impostare il calendario 2018-2024, ha raccomandato di far giocare la Coppa del Mondo prevista tra sette anni nel mese di novembre e dicembre. Sono date che dovranno essere confermate in realtà, a Zurigo, dal comitato esecutivo dell’organo mondiale il 19 e 20 marzo, ma che appaiono sicure:  le temperature che giocatori e tifosi troverebbero in Qatar a giugno e luglio sono altissime. Le sei confederazioni continentali sono d’accordo, ma è chiaro l’impatto sui calendari dei singoli campionati nazionali e su quelli delle competizioni internazionali per club.

“Abbiamo bisogno di guardare al beneficio complessivo di tutti”, ha affermato lo sceicco Salman bin Ebrahim Al-Khalifa, presidente della Asian Football Confederation. Non è prevista una riduzione del numero di squadre  o della partite ma il torneo potrebbe essere accorciato. La task force ha anche vagliato l’idea di far giocare la Confederations Cup del 2021 in un altro paese asiatico durante la tradizionale finestra di giugno e luglio: il Qatar verrebbe risarcito con un altro evento, ovvero il Mondiale per club 2021, che si svolgerebbe tra novembre e dicembre e servirebbe come test ad un anno dai Mondiali.

Rifiutata inoltre l’ipotesi di far giocare la Coppa del Mondo nei mesi di gennaio e febbraio, poichè avrebbe creato una sovrapposizione con le Olimpiadi invernali per le quali sono in lizza Almaty e Pechino, che hanno indicato entrambe il periodo 4-20 febbraio per la manifestazione. L’ECA, l’organismo che riunisce i principali club europei, aveva proposto un Mondiale tra aprile e maggio in modo da evitare l’estate ma minimizzare l’impatto del Mondiali sulla normale stagione sportiva. Come ostacolo oltre alle temperature difficili però si sarebbe presentato il mese del Ramadan che comincerà il 4 aprile 2022, con evidenti conseguenze per i calciatori islamici. “La EPFL e i club hanno espresso il loro dissenso rispetto a questa proposta che turba e causa gravi danni al normale funzionamento delle competizioni nazionali europee”- così afferma  la propria posizione l’Associazione europea delle Leghe Calcio Professionistiche (EPFL).