Champions League, il Monaco schianta il City e va ai quarti. Ok anche l’Ateltico

All’andata era finita 5-3 per il Manchester City. Un risultato che, quantomeno, concedeva qualche margine di tranquillità alla formazione inglese. Al ritorno, invece, in uno Stade Louis II più caldo che mai, il Monaco ha travolto la banda di Guardiola, regalando (e regalandosi) una prestazione da favola, conclusa con un 3-1 che significa l’accesso ai quarti di finale di Champions League, contro ogni pronostico. I francesi scrivono il loro nome fra le prime otto d’Europa sfoderando una prova degna di una grandissima squadra, annichilendo le resistenze inglesi già nei primi minuti e candidandosi seriamente al ruolo di mina vagante nell’urna di Nyon. Avanza al turno successivo anche l’Atletico Madrid di Simeone che, al Vicente Calderon, si accontenta dello 0-0 contro il Bayer Leverkusen, facendosi bastare il 4-2 esterno della gara d’andata.

Monaco – Manchester City

Ai monegaschi serviva un’impresa per ribaltare il risultato dell’Etihad Stadium e, già dall’inizio dell’incontro, ecco che arrivano i segnali (e i presupposti) per un’altra rimonta clamorosa in questi pazzi ottavi di finale di Champions. Gli uomini di Jardim, infatti, cominciano a macinare gioco e pressing altissimo già dopo il fischio d’inizio, riversando mezza squadra nella metà campo avversaria e attaccando i difensori inglesi in fase d’impostazione, costringendoli praticamente sempre all’errore. Lo strapotere fisico dei francesi a centrocampo è impressionante e, dopo circa 7 minuti, Mbappè si trova spalancata la strada verso Caballero ma il portiere è bravo a neutralizzare il tentativo del fuoriclasse 18enne. Ma il Monaco ha fiato da vendere e, preoccupazione principe di Guardiola, Mendy sulla sinistra fa il bello e il cattivo tempo. Solo un minuto dopo l’occasione mancata, Mbappè si rifà, spedendo in rete un pallone invitante calciato in area da Bernardo Silva, dopo un’altra bella iniziativa del numero 23 dei francesi. Il City non trova spunti, il centrocampo è inesistente e Aguero non è in grado di ricevere palloni giocabili. E allora il Monaco continua l’assedio, alla ricerca di un sorpasso fondamentale che puntualmente arriva, ancora dalla sinistra: al 29′, Lemar riceve sulla linea laterale e premia la sovrapposizione di Mendy il quale, stavolta in prima persona, mette la sfera all’indietro verso l’accorrente Fabinho, bravo a tenere rigido il collo del piede e a bucare Caballero per la seconda volta.

Nella ripresa gli inglesi ritengono opportuno iniziare a giocare. Guardiola ritocca l’assetto tattico della squadra e consente ai suoi di guadagnare almeno una ventina di metri di campo. E qualcosa inizia a vedersi: prima è l’italiano Raggi a sventare un tentativo di Aguero; poi è lo stesso argentino a mancare il bersaglio con una conclusione alta. A raddrizzare (in apparenza) la situazione ci pensa Sané, che sfrutta una respinta di Subasic dopo un tiro di Sterling. A questo punto al City basterebbe controllare il match, invece accade l’incredibile: a 12′ dalla fine, Lemar scodella in area da calcio di punizione, trovando la frustata di testa dell’ottimo Bakayoko che spedisce la palla all’incrocio dei pali per il 3-1, mandando in visibilio il pubblico del Louis II e decretando il successo della sua squadra. Il risultato infatti non cambia più: Guardiola va a casa mentre ai quarti ci va (meritatamente) il Monaco.

Atletico Madrid – Bayer Leverkusen

Se Guardiola fa flop, Simeone non sbaglia e vola al turno successivo assieme a un Atletico Madrid tutt’altro che brillante ma in grado di controllare il match senza subire reti (e senza farne), aggiudicandosi il passaggio ai quarti in virtù del 4-2 della BayArena contro il Leverkusen. Eppure i tedeschi hanno cercato insistentemente di dare un senso alla loro trasferta spagnola, impegnando il portiere dei Colchoneros, Oblak, soprattutto nella ripresa. Nella prima frazione, dopo un inizio promettente, le Aspirine finiscono per lasciare il controllo del gioco all’Atletico, il quale arriva a chiamare seriamente in causa il portiere Leno nel finale di tempo, prima con Correa poi con Koke.

Nel secondo parziale la partita inizia a vivacizzarsi e il Bayer riprende convinzione, tentando il tutto per tutto. Con le squadre che si allungano si aprono anche gli spazi e, per i veloci attaccanti delle due contendenti, arrivano occasioni in serie: dopo gli errori di Griezmann e Correa, però, a rendersi protagonista assoluto è Oblak, autore di una combo strepitosa sul triplo tentativo ravvicinato di Brand e Volland (due volte), prima della conclusione fuori misura di Hernandez. Al Calderon finisce dunque a reti bianche, con i poco brillanti madrileni che si prendono lo stesso gli applausi del pubblico.