San Severino Boezio, filosofo e martire, nasce a Roma nel 475 ca – muore a Pavia il 23 ottobre 524.
Anicio Manlio Torquato Severino Boezio, fin da giovane, entra nella vita pubblica; a 25 anni è senatore e a 35 console unico. Sposa Rusticana, figlia di Simmaco: hanno due figli che, a loro volta, divengono consoli.
Ha una fede granitica. Mette a servizio della Chiesa la sua grande e raffinata cultura, cercando di fondere la teologia con la filosofia (specie quella aristotelica) e tentando quella sintesi che Tommaso D’Aquino compirà circa sette secoli dopo. Confuta varie eresie.
In un’epoca di rapporti difficili tra Teodorico e l’imperatore di Bisanzio, Boezio viene accusato, ingiustamente, di aver complottato contro il re dei Goti; quest’ultimo lo fa uccidere dopo vari mesi di prigionia. Le sue reliquie sono venerate a Pavia, nella chiesa di San Pietro in Ciel d’Oro. Il suo culto è confermato nel 1883 da Leone XIII.
Tratto dal libro “I santi del giorno ci insegnano a vivere e a morire” di Luigi Luzi
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