San Teodoro di Amasea, Martire m. Amasea (Turchia) tra il 306 e il 311. Leggendaria e controversa la storia della sua vita, anche se vi sono prove attendibili dell’esistenza di un martire di nome Teodoro, ucciso ad Amasea. É considerato il terzo “soldato santo” dell’Oriente dopo san Giorgio e san Demetrio.
• Si arruola nell’esercito romano. Sotto l’imperatore Galerio Massimiano, viene trasferito con la sua legione nei quartieri invernali ad Amasea.
• Viene imposto a tutti i soldati di fare sacrifici agli dèi pagani. Teodoro, essendo cristiano, si rifiuta nonostante che i suoi commilitoni cerchino con insistenza di convincerlo a cedere.
• Gli vengono concessi dei giorni per ripensarci: non solo non torna indietro nel suo proposito, ma ne approfitta per incendiare il tempio della madre degli dèi, Cibele, che si trova al centro di Amasea, vicino al fiume Iris.
Viene sottoposto alla tortura del cavalletto e poi messo in carcere a morire di fame: è confortato da visioni celesti. Alla fine viene arso vivo. Fino al XII secolo è patrono di Venezia, poi sostituito con san Marco. Secondo la tradizione il suo corpo è venerato nella cattedrale di Brindisi.
Tratto dal libro “I santi del giorno ci insegnano a vivere e a morire” di Luigi Luzi
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