Opinione

Una “pagella” per gli uomini di governo

È indubitabile che la qualità della classe politica e dei governanti incida sulla vita del Paese, sulla sua economia, sul lavoro e sul benessere dei cittadini. La qualità della politica e dei governanti – o meno – serve a proteggere le economie nazionali e il lavoro dalle crisi della economia globale che ormai sono sempre più ravvicinate. Negli ultimi dieci anni il divario, non solo tra i ricchi, i poveri e le persone normali – ma anche tra i garantiti e i non garantiti – è aumentato notevolmente. La protesta è sfociata in movimenti anti sistema che non a caso sono esplosi da noi dopo il Governo Monti e la politica europea della austerity. Neanche i governi espressione della protesta non sono stati in grado di dare risposte soddisfacenti.

L’unica soluzione sono i Premier non eletti, scelti dal Presidente della Repubblica, che ottengono un certo favore della opinione pubblica ma che al momento della formazione dei Governi vanno in difficoltà perché è chiaro che da solo il metodo Cencelli, che decide i numeri dei Ministri sulla base dei voti presi alle ultime elezioni, non basta più.
Quasi azzerata la formazione della classe dirigente dei partiti, azzerata la formazione del nuovo personale politico, le scelte dei leader per la indicazione dei candidati a Ministri e sottosegretari sono sempre più difficoltose anche perché manca del tutto uno strumento che valuti la qualità dei deputati e degli uomini di governo.

Eppure, è possibile dare un voto ai parlamentari e ai governanti sulla loro attività. Una pagella conservata nella Banca dati di Palazzo Chigi: andamento del PIL a fine mandato , quante norme hai fatto approvare, la qualità delle norme fatte approvare così come è possibile valutare le attività di Sottosegretari e Ministri.

Calenda ad esempio per il suo Manifattura 4.0 avrebbe un voto alto. Un Ministro degli Esteri che migliora i rapporti con gli organismi internazionali o con i Paese strategici ha un voto alto, chi fa approvare una riforma del Codice della Strada che diminuisce l’incidentalità o le vittime della strada dovrebbe avere un voto alto. Chi risolve le crisi aziendali idem, chi promuove una legge del credito alle aziende come la Sabatini dovrebbe avere un Premio Nobel. Sabatini viene ricordato da pochi, un Sindaco che rilancia la Città etc. etc., Chi evita che le vertenze sfocino in blocchi stradali che bloccano la economia idem.

Per far questo occorrerebbe rendicontare sempre più la qualità della attività di parlamentari, governanti e Amministratori locali e così sarebbe molto più facile scegliere i candidati al Parlamento o i governanti. Come diceva Luigi Einaudi: “Conoscere per deliberare”. Parlamentari che hanno percepito ottimi stipendi a carico della Comunità e non hanno fatto mai approvare una norma che migliori il sistema Paese non dovrebbero essere più candidati.

Mino Giachino

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