Inflazione e mutui: le ripercussioni sulle famiglie italiane

I parametri per la definizione dei mutui – ossia l’Euribor per i mutui a tasso variabile e l’Irs per i mutui a tasso fisso – stavano già cominciando ad aumentare in misura notevole, per la verità più il tasso fisso. Questo lo denunciavamo già un po’ di settimane fa, proprio alla luce dell’inflazione che tendeva a raggiungere il 7%. Sappiamo che – quando l’inflazione arriva a questi livelli, dato che era decisamente meno rilevata dell’anno precedente – è chiaro che il costo del denaro comincia a condizionare molti fattori che riguardano le famiglie e ovviamente si parte proprio dai mutui.

Abbiamo calcolato che, questi aumenti, per il mutuo a tasso fisso erano nell’ordine di circa un punto percentuale, con una ricaduta importante per le rate delle famiglie – di oltre 40 euro al mese – e quindi più di 500 euro all’anno; ciò costituiva una prima avvisaglia importante e negativa. Invece, per quanto riguarda i mutui a tasso variabile, ancora non si era verificato un aumento importante ma – se come sembra – le Banche Centrali aumenteranno i tassi di sconto e il costo del denaro al livello europeo e nazionale, questo comporterà un incremento rilevante per quanto concerne i tassi dei mutui a tasso variabile; questo costituirà una ricaduta negativa e noi ci auguriamo che avvenga nella maggiore gradualità possibile per non avere una vera e propria batosta sulle famiglie italiane che hanno il mutuo, le quali sono più di tre milioni. Però, questo aumento del costo del denaro che ormai si profila con certezza, avrà anche una ricaduta per quanto riguarda il credito al consumo, ossia il pagamento dei prodotti che si comprano ratealmente e non solo. Poi, ci sarà una ripercussione molto negativa su un altro versante che preoccupa alquanto, ossia quello del costo degli investimenti perché, se aumenta il tasso di inflazione come sta aumentando, anche i costi generali per fare gli investimenti aumenteranno in misura notevole. Questo significa un depotenziamento delle capacità di investimento del Paese e di conseguenza una diminuzione della possibilità di maggiore occupazione – soprattutto per i nostri ragazzi -.

I miei auspici sono che si possa stabilizzare la situazione geopolitica con la pace nell’attuale guerra, la quale sta provocando danni umani – questa è la cosa più importante e negativa – e poi anche danni in materia di costi di materie prime a livello internazionale – in particolare per quanto riguarda il gas, il grano, il petrolio, la soia e via dicendo. Rispetto a questo auspichiamo che, nel più breve tempo possibile, la situazione si stabilizzi con la pace. Se disgraziatamente dovesse continuare una situazione come questa, noi dovremmo mettere in campo adeguate misure – ed il governo già sta cominciando ad attuare dei sostegni – ma sono ancora decisamente insufficienti. Però, aver dato la possibilità di portare l’Isee – il quale poi determina i bonus e le agevolazioni per le famiglie meno abbienti – è un fatto molto positivo. Lo stesso dicasi per i 200 euro che si danno ai lavoratori, i pensionati e anche ad altre categorie sociali e costituiscono un aiuto per il pagamento delle bollette che sono aumentate in maniera considerevole. Noi continuiamo a sostenere da un lato una minore indeterminazione della questione geopolitica con la fine della guerra ed aiuti a chi effettivamente ne ha bisogno.