Meningite, due casi nell’hinterland romano: grave un 51enne di Albano

Torna la paura meningite nell’area della Capitale: due casi accertati di infezione da penumococco si sono infatti verificati poco fuori dei confini della città, precisamente ad Anzio e Albano Laziale. I due pazienti colpiti dal virus, sono stati entrambi ricoverati nel reparto di rianimazione dell’Ospedale “Lazzaro Spallanzani”, “con ventilazione meccanica invasiva”: si tratta di una ragazza di 21 anni, residente nella cittadina litoranea, e di un cinquantunenne albanense, trasportati nella struttura sanitaria romana dopo il peggioramento delle loro condizioni, rispettivamente il 5 e il 6 febbraio scorsi. I pazienti sarebbero in condizioni critiche, anche se sembrerebbero più gravi quelle dell’uomo. Per i parenti e i più stretti contatti dei due, invece, non sembra siano state avviate le consuete operazioni di profilassi antibiotica, come comunicato dalla Asl Roma 6, “trattandosi di una forma batterica sostenuta dal pneumococco pneumioniae, così come previsto dai protocolli e le specifiche linee guida nazionali”. Altri due ricoveri erano stati registrati nei giorni scorsi.

I due casi

Stando a quanto riportato, la ventunenne di Anzio sarebbe stata ricoverata dopo aver accusato, nei giorni scorsi, violente febbri, mal di gola e forti disturbi neurologici. Dopo un primo controllo presso una struttura locale, il trasferimento presso lo Spallanzani, dove è stata immediata effettuata, dai sanitari dell’ospedale romano, la diagnosi di meningite da pneumococco: le sue condizioni, attualmente, sarebbero critiche ma stazionarie. I sanitari, pur non avviando la profilassi, hanno comunque predisposto una sorveglianza attiva sui più stretti contatti.

In condizioni estremamente critiche l’uomo residente ai Castelli, il quale ha accusato i primi sintomi durante la giornata del 4 febbraio. Il paziente avrebbe perso conoscenza subito dopo essersi recato al pronto soccorso dell’ospedale locale, ricevendo la stessa diagnosi della giovane anziate, pur in forma diversa. Anche per lui, dopo un primo ricovero presso il presidio sanitario di Albano, è stato trasferito presso l’ospedale della Capitale, specializzato nel trattamento di malattie infettive, dove ora si trova, come la ragazza, nel reparto di terapia intensiva. Per entrambi la prognosi resta riservata, anche se dall’Ospedale rassicurano, spiegando che la meningite pneumococcica “è una malattia infettiva non contagiosa, per cui non sono necessarie profilassi per impedire la trasmissione dell’infezione a eventuali contatti”.