BERGOGLIO IN ECUADOR: IL DIALOGO NON AMMETTE ESCLUSIONI

“Non perdete mai la capacità di rendere grazie a Dio per quello che ha fatto e fa per voi; la capacità di difendere il piccolo e il semplice, di aver cura dei vostri bambini e anziani, di avere fiducia nella gioventù, e di provare meraviglia per la nobiltà della vostra gente e la bellezza singolare del vostro Paese”. Sono le parole di Papa Francesco nel discorso pronunciato all’aeroporto internazionale “Mariscal Sucre” di Quito alla presenza del presidente della Repubblica dell’Ecuador Rafael Correa. E’ questo il primo atto ufficiale del suo viaggio apostolico in Ecuador, Bolivia e Paraguay. Il Pontefice ha ricordato i santi ecuadoriani che “hanno vissuto la fede con intensità ed entusiasmo, e praticando la misericordia hanno contribuito, in diversi ambiti, a migliorare la società”: santa Marianna di Gesù, il santo fratelli Michele Febres, santa Narcisa di Gesù o la beata Mercedes di Gesù Molina.

“Oggi – ha spiegato – anche noi possiamo trovare nel Vangelo le chiavi che ci permettono di affrontare le sfide attuali, apprezzando le differenze, promuovendo il dialogo e la partecipazione senza esclusioni, affinché i passi avanti in progresso e sviluppo che si stanno ottenendo garantiscano un futuro migliore per tutti, riservando una speciale attenzione ai nostri fratelli più fragili e alle minoranze più vulnerabili”. In Ecuador, ha poi detto, “si trova il punto più vicino allo spazio esterno: è il Chimborazo, chiamato per questo il luogo ‘più vicino al sole’, alla luna e alle stelle. Noi cristiani paragoniamo Gesù Cristo con il sole, e la luna con la Chiesa, la comunità; nessuno, eccetto Gesù, brilla di luce propria”.

Dopo la cerimonia di benvenuto il successore di Pietro si è diretto, tra due ali di folla festante, alla Nunziatura apostolica di Quito per la cena e il pernottamento. Oggi si dirige a Guayaquil dove visita il santuario della Divina Misericordia, celebra la Messa al Parque de los Samanes e si trasferisce al Collegio Javier dei Gesuiti per il pranzo. Nel pomeriggio torna a Quito per la visita di cortesia al presidente della Repubblica e si reca alla cattedrale di Quito. Inoltre si è venuto a sapere che ieri, mezz’ora prima di recarsi a Fiumicino per la partenza, ha incontrato un gruppo di sette clochard che vivono accampati nell’area di San Pietro. Si è intrattenuto circa 20 minuti con loro ricevendoli nella sua residenza di Santa Marta.