Von der Leyen chiede scusa all’Italia: “Lasciata sola, ora siamo con voi”

"In questi giorni la distanza tra individui è fondamentale per la nostra sicurezza: la distanza tra Nazioni europee, al contrario, mette tutti in pericolo"

Ursula Von der Leyen

“Oggi l’Europa si sta mobilitando al fianco dell’Italia“, anche se nei primi giorni della crisi, di fronte al bisogno di una risposta comune, in troppi hanno pensato solo ai problemi loro. Così Ursula Von der Leyen, presidente Commissione Ue, chiede scusa all’Italia in una lunga lettera su Repubblica.

La lettera

“Il Paese colpito più duramente, l’Italia – scrive Von der Leyen – è diventato anche la più grande fonte di ispirazione per noi tutti. Migliaia di italiani – personale medico e volontari – hanno risposto alla chiamata del governo e sono accorsi ad aiutare le regioni più colpite. Le industrie della moda ora confezionano mascherine protettive, i produttori di amaro imbottigliano disinfettante per mani. La musica dai balconi ha riempito le strade deserte – scaldando i cuori di milioni di persone”. Nel documento, Von der Leyen spiega che oggi “l’Europa ha cambiato passo”, mostrandosi solidale, e rivendica gli aiuti messi in campo da Bruxelles anche per il nostro Paese. La Commissione ha infatti predisposto una serie di iniziative per sostenere l’Italia colpita dalla crisi tra questi, ricorda Von der Leyen, il Sure, una sorta di cassa integrazione europea, “per la salvaguardia dell’occupazione nei Paesi più colpiti”, l’aver garantito la libera circolazione delle merci nell’Unione e il recente invio di mascherine in Italia e Spagna, seconda nazione più colpita in Europa dopo il Belpaese. Secondo la presidente della Comissione Ue, infine, è possibile “sconfiggere questa pandemia solo insieme, come Unione”. Andare ciascuno per la propria strada, ha rimarcato, “è stato un comportamento dannoso e che poteva essere evitato. In questi giorni la distanza tra individui è fondamentale per la nostra sicurezza: la distanza tra Nazioni europee, al contrario, mette tutti in pericolo”.