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Vienna sotto attacco, le scuole restano chiuse: “Il giorno più duro per l’Austria”

La notte prima del lockdown diventa notte di sangue a Vienna. I primi spari attorno alle 20, quando le vie del centro erano ancora affollate, davanti alla sinagoga della Seitenstettengasse, la più grande della città. Una serie di attacchi, probabilmente coordinati, come accadde nel 2015 a Parigi. Almeno due civili uccisi, numerosi feriti e l’incubo del terrorismo che piomba sulla capitale d’Austria nel momento in cui si preparava alle nuove chiusure. Ora i cittadini sono in casa e il ministro dell’Interno, Karl Nehammer, ha chiesto loro di restarci. Perché “un attentatore pesantemente armato” è stato ucciso, ma almeno un altro sarebbe ancora in fuga. Oggi scuole chiuse a Vienna: “E’ il giorno più duro per l’Austria da molti anni, ci sono sicuramente molte vittime”.

La condanna dell’Europa

La solidarietà per la capitale austriaca, colpita da un nuovo violento rigurgito di terrore in Europa, arriva dalle principali istituzioni continentali. E dai capi di Stato degli altri Paesi, uniti nella condanna unanime a quello che il cancelliere austriaco, Sebastian Kurz, ha definito “un attacco terroristico disgustoso” che non riuscirà a intimidire il Paese. Sostegno anche dal presidente francese, Emmanuel Macron, nelle scorse ore destinatario di minacce da parte di al-Qaeda e nei giorni scorsi ritrovatosi a fronteggiare il massacro di Nizza: “Questa è la nostra Europa. I nostri nemici devono sapere con chi hanno a che fare. Non cederemo a nulla. Noi francesi condividiamo lo shock e il dolore degli austriaci. Dopo la Francia, è un Paese amico che è sotto attacco“.

Mattino di paura

Il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, manifesta il proprio cordoglio e il supporto dell’Europa all’Austria con un messaggio via Twitter: “L’Europa condanna con forza questo atto codardo che viola la vita e i nostri valori umani. I miei pensieri sono con le vittime e la gente di Vienna sulla scia dell’orribile attacco di stasera. Siamo con l’Austria”. Così anche il premier italiano, Giuseppe Conte: “Non c’è spazio per l’odio e la violenza nella nostra casa comune europea”. Anche dal governo tedesco arriva l’invito a “non cedere all’odio”. Il pericolo però non è cessato: “Alcuni attentatori sono ancora in fuga – ha detto Kurz -. Sono ben equipaggiati e hanno agito in modo professionale”. Di sicuro, sarà una mattina diversa per Vienna: “Dipenderà dagli sviluppi di questa notte se domani potrà riprendere la vita pubblica. Nel frattempo i viennesi sono invitati a restare a casa”.

Damiano Mattana

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