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Via libera sul Mes ma rimangono tensioni nella maggioranza

Via libera della risoluzione di maggioranza alla riforma del Mes, Conte prima alla Camera e poi al Senato ha fatto le sue comunicazioni in vista del Consiglio europeo di Bruxelles: “La riforma del Mes – ha detto Conte – è migliorata grazie all’Italia, spetterà alle Camere ratificarla ma lavoriamo perchè diventi uno strumento diverso”.
L’altro tema sul tavolo europeo è il Recovery Fund e su questo il premier è stato chiaro: “l’obiettivo è renderlo strutturale” e ha fissato poi la necessità di superare i veti di Polonia e Ungheria.
Nel suo discorso il Presidente del Consiglio non tralascia un appello alla maggioranza che ha vissuto non poche tensioni nelle ultime ore: “Confronto sia costruttivo, per battersi in Europa necessaria la massima coesione”. Conte si è rivolto anche all’opposizione chiarendo che è sempre disponibile al confronto.

Il voto del Parlamento

Il primo sì è arrivato dalla Camera con 314 voti favorevoli, 239 contrari e 9 astenuti. 13 sono stati i voti contrari del Movimento 5 Stelle, 8 non hanno preso parte al voto. L’opposizione ha votato contro, anche se sedici deputati di Forza Italia non hanno partecipato al voto, tra questi Marta Fascina, la compagna di Silvio Berlusconi. Ed anche al Senato è passata la risoluzione di maggioranza sul Mes: 159 i sì, 129 no e 4 gli astenuti.

Tensioni nella maggioranza

La maggioranza trova l’intesa sulla riforma del fondo salva Stati anche se non sono mancati voti contrari, ma è ancora lontana dal risolvere il nodo della gestione dei fondi europei di ricostruzione. Italia Viva chiede al premier di ritirare la proposta della task force e di portare il dossier alle Camere, altrimenti sarebbero già pronte le dimissioni dei due ministri renziani, Bellanova e Bonetti. “Se ha bisogno di poltrone – ha detto Renzi al Senato rivolgendosi a Conte – ci sono a disposizione le nostre”

Il centrodestra unito nel dire no al governo

Lega, Fratelli di Italia e Forza Italia sono contrari sia alla riforma del Mes, sia alla task force per la gestione dei fondi europei, accusando il governo di limitare la democrazia. Ma in aula Salvini ha dichiarato che la Lega e tutto il centrodestra sono pronti a discutere con il governo se al centro del confronto ci sono i temi del futuro dell’Italia. E non è sfuggita a nessuno l’iniziativa del leader leghista che – al termine della seduta – si è avvicinato a Conte per chiedergli un incontro urgente sull’apertura delle scuole e sulle chiusure di Natale.
Serena Livoli

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