VERTICE UE, RENZI CONTRO MERKEL E HOLLANDE: ” NON SONO SODDISFATTO DELLE CONCLUSIONI”

Tensioni al vertice di Bratislava, il primo summit dell’Ue dopo la Brexit. Al termine dell’incontro, infatti, il presidente del Consiglio Matteo Renzi non ha nascosto la sua delusione: “non sono soddisfatto delle conclusioni”, ha precisato il premier italiano, che si è rifiutato di partecipare alla conferenza stampa con la cancelliera tedesca Angela Merkel e il presidente francese François Hollande.

“Non devo fare una recita a copione per far vedere che siamo tutti uniti”, ha sottolineato Renzi, proprio mentre al piano terra del centro congressi di Bratislava Merkel e Hollande affrontavano la conferenza stampa congiunta, ricompattano così il vecchio schema franco-tedesco.

ll vertice a Bratislava, ha continuato il primo ministro italiano, “non è stato tempo perso. Ma definire il documento sui migranti di oggi un passo avanti richiede della fantasia” degna dei “funamboli da vocabolario. Si sono ridette le solite cose e io gliel’ho detto molto chiaramente: ‘Non è che potete pensare che con l’accordo con la Turchia avete risolto tutti i vostri problemi’ “.

Nel mirino di Renzi, anche l’austerity, propugnata in primis dalla Germania di Angela Merkel: “non ha funzionato, bisogna cambiare politica, serve una chiara strategia di crescita”. Il premier, inoltre, ha assicurato “ai cittadini italiani” che le rigidità europee non impediranno al governo di continuare ad abbassare le tasse, così come di mettere in sicurezza le scuole italiane. “Se l’Europa deve riavvicinarsi ai cittadini non può essere quel soggetto che mi impedisce di intervenire in edilizia scolastica”, commenta. E ricorda che tra le regole che in Europa devono essere rispettate non c’è solo il deficit, ma anche il “surplus commerciale.

Durante la conferenza stampa in solitaria, Matteo Renzi ha anche avvertito che il tempo non è ancora scaduto e ci sono ancora sei mesi, che non andrebbero sciupati: “si è convenuto che l’orizzonte che ci porta da qui fino all’appuntamento di Roma, a marzo 2017, è ufficialmente il momento chiave”, ma deve essere “un percorso che dovrà caratterizzarsi su alcune scelte chiare, altrimenti non saremo in grado di dare risposte all’altezza del messaggio e della sfida arrivati con la Brexit”.