TERREMOTO, ZUCKERBERG: “DA FB MEZZO MILIONE ALLA CROCE ROSSA”

Dopo la tragedia del terremoto della scorsa settimana, “abbiamo visto il grande esempio” e la “combattività” del popolo italiano nell’affrontare questa crisi, in una maniera che è “un esempio per tutto il mondo”. Lo ha detto il fondatore di Facebook, Mark Zuckerberg, nel corso della lezione tenuta all’Università Luiss di Roma, avvenuta in occasione del suo viaggio in Italia. Per aiutare le persone colpite dal sisma, il ceo del social network più diffuso al mondo, ha annunciato che la filiale italiana di Fb donerà “500mila euro sotto forma di Ad credits alla Croce Rossa che potranno essere utilizzate sulla piattaforma Facebook per promuovere le attività di cui c’è maggiore bisogno: raccolta fondi, ricerca di volontari, richiesta di donazione di sangue, mettersi in contatto con le persone che hanno bisogno di un posto in cui stare”.

Obiettivo dei nuovi mezzi di comunicazione, quando si verificano eventi drammatici, è quello di “connettere le persone tra loro e con quello che a loro interessa”. Zuckerberg ha citato, a tal proposito, l’esempio del “ristorante che per ogni piatto di pasta di amatriciana (si dice così?) donava un euro per la ricostruzione di Amatrice. 700 ristoranti hanno adottato questa iniziativa: è un esempio di come la comunità si è unita intorno a questo disastro, non solo in Italia ma in tutto il mondo”. Prima di recarsi alla Luiss il fondatore di Facebook aveva incontrato Matteo Renzi a Palazzo Chigi. Con il premier, ha raccontato, si è parlato ancora del terremoto “e di come la comunità di Facebook in Italia e in tutto il mondo può tutta unita aiutare le persone a riprendersi e ricostruire”. I due hanno discusso anche di come “la tecnologia sta aiutando a creare posti di lavoro e a far crescere l’economia italiana”, ha proseguito.

Proseguono, intanto, le operazioni di recupero dei corpi ancora sepolti sotto le macerie. Le vittime del sisma, al momento, sono arrivate a 292 (231 ad Amatrice, 11 ad Accumoli e 50 ad Arcuata), ma all’appello mancherebbero ancora una decina di persone. Il disastro potrebbe raggiungere, per numero di morti, addirittura quello dell’Aquila, quando persero la vita 309 persone.

La giornata è stata caratterizzata dalle polemiche, scoppiate quando si era diffusa la notizia che i funerali di 74 salme recuperate potessero svolgersi a Rieti e non ad Amatrice. “Noi a Rieti non ci vediamo, ridateci i nostri morti” avevano detto gli sfollati. Ma al termine di un colloquio telefonico con il sindaco Sergio Pirozzi, Renzi ha tweettato: “I funerali delle vittime del #terremoto si terranno ad Amatrice come chiedono il sindaco e la comunità locale. E come è giusto!”.