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La Difesa avvia l’evacuazione: gli italiani lasciano il Sudan

Dopo l’evacuazione disposta dagli Stati Uniti, anche l’Italia ha avviato le operazioni per il corpo diplomatico italiano e per tutti i connazionali presenti nel Sudan sconvolto dalla guerra civile. La Difesa ha messo in campo mezzi dell’aeronautica militare per trasferire gli evacuati in Gibuti, da dove faranno ritorno in Italia.

Italiani evacuati dal Sudan

La Difesa ha avviato l’operazione di evacuazione degli italiani in Sudan. “Le attività di evacuazione dei nostri connazionali sono coordinate dal comando operativo di vertice interforze. Sono già decollati due C-130 dell’aeronautica militare alle 13.55 ora italiana da Gibuti alla volta di Khartum con a bordo personale delle forze speciali dell’Esercito italiano e dei Carabinieri. La sicurezza degli aeroporti è assicurata dai fucilieri dell’aria dell’aeronautica militare”, ha spiegato il ministro della Difesa Guido Crosetto.

Tajani: “Ricevute garanzie di sicurezza”

“Lavoriamo per garantire entro la nottata di poter far sì che tutti gli italiani che vogliono partire siano messi in sicurezza”. Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani a ‘Mezz’ora in più’ su Rai 3, parlando delle operazioni di evacuazione dei civili italiani dal Sudan. Il responsabile della Farnesina ha sottolineato che ha parlato con entrambi i leader delle parti in guerra in Sudan ricevendo garanzie di sicurezza per gli italiani durante l’evacuazione, “e per questo li ho ringraziati”. “Entrambi si sono detti favorevoli a far passare il convoglio degli italiani per lasciare il Paese”, ha aggiunto.

“In 140 da evacuare”

Il ministro degli Esteri ha spiegato che “ci sono 140 cittadini italiani che devono essere evacuati. Il punto di incontro è l’ambasciata che è pienamente operativa e poi ci sono i militari che saranno coinvolti nelle operazioni di salvataggio. Noi contribuiremo anche all’evacuazione degli svizzeri e della nunziatura apostolica e di una ventina di cittadini europei. Circa 200 civili dovranno essere evacuati dai nostri militari”. “I nostri connazionali in Sudan – ha aggiunto – sono stati tutti contattati, anche durante la nottata, dall’Unità di crisi del ministero. Sono stati chiamati uno per uno: stanno tutti bene e raggiungeranno la nostra ambasciata. Di più non posso dirvi per ragioni di sicurezza”.

Prima di queste dichiarazioni del ministro, l’Unità di crisi della Farnesina aveva trasmesso un messaggio agli italiani intrappolati nella capitale sudanese dai combattimenti fra esercito e paramilitari. “Cari connazionali, con il nostro Ministero della Difesa stiamo lavorando ad una finestra di opportunità per lasciare Khartoum via aerea, che potrebbe avere luogo nella giornata di oggi, domenica 23 aprile. Il punto di raccolta sarà entro le ore 12.00 presso la residenza dell’Ambasciatore d’Italia”.

Fonte: Ansa

redazione

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