Chiesa Cattolica

Il Papa: “Sull’Europa gelidi venti di guerra”

Una preghiera per l’Europa, sulla quale “continuano ad abbattersi gelidi venti di guerra”, mentre “gli spostamenti di tante persone pongono all’ordine del giorno questioni umanitarie urgenti”. Papa Francesco, al termine del Regina Caeli, invita ancora una volta a farsi voce di un appello congiunto per la pace, sia alle porte dei nostri Paesi che nei contesti più lontani. Come il Sudan per il quale il Santo Padre rinnova il suo appello alla tregua, “affinché cessi al più presto la violenza e sia ripresa la strada del dialogo”.

Francesco annuncia inoltre il suo imminente viaggio in Ungheria “a completamento del viaggio compiuto nel 2021 per il Congresso Eucaristico Internazionale. Sarà l’occasione per riabbracciare una Chiesa e un popolo tanto cari. Sarà anche un viaggio al centro dell’Europa, sulla quale continuano ad abbattersi gelidi venti di guerra, mentre gli spostamenti di tante persone pongono all’ordine del giorno questioni umanitarie urgenti”.

Il Regina Caeli del Papa

Cari fratelli e sorelle, buongiorno!

In questa terza domenica di Pasqua il Vangelo narra l’incontro di Gesù risorto con i discepoli di Emmaus (cfr Lc 24,13-35). Questi sono due discepoli che, rassegnati per la morte del Maestro, il giorno di Pasqua decidono di lasciare Gerusalemme e di tornarsene a casa. Forse erano un po’ inquieti, perché avevano sentito le donne che venivano dal sepolcro e dicevano che era vuoto…, ma se ne vanno. E mentre camminano tristi parlando dell’accaduto, Gesù li affianca, ma loro non lo riconoscono. Lui domanda come mai sono così tristi, e loro gli dicono: «Solo tu sei forestiero a Gerusalemme! Non sai ciò che vi è accaduto in questi giorni?» (v. 18). E Gesù risponde: «Che cosa?» (v. 19). E loro gli raccontano tutta la storia, e Gesù gliela fa raccontare. Poi, mentre camminano, li aiuta a rileggere i fatti in modo diverso, alla luce delle profezie, della Parola di Dio, di tutto quello che è stato annunciato al popolo di Israele. Rileggere: è quello che Gesù fa con loro, aiutare a rileggere. Fermiamoci su questo aspetto.

Anche per noi, infatti, è importante rileggere la nostra storia insieme a Gesù: la storia della nostra vita, di un certo periodo, delle nostre giornate, con le delusioni e le speranze. Anche noi, d’altronde, come quei discepoli, di fronte a ciò che ci accade possiamo ritrovarci smarriti di fronte agli eventi, soli e incerti, con tante domande e preoccupazioni, delusioni, tante cose. Il Vangelo di oggi ci invita a raccontare tutto a Gesù, con sincerità, senza temere di disturbarlo – Lui ascolta –, senza paura di dire cose sbagliate, senza vergognarci della nostra fatica a capire. Il Signore è contento quando ci apriamo a Lui; solo in questo modo può prenderci per mano, accompagnarci e tornare a farci ardere il cuore (cfr v. 32). Allora anche noi, come i discepoli di Emmaus, siamo chiamati a intrattenerci con Lui perché, quando si fa sera, Egli rimanga con noi (cfr v. 29).

C’è un bel modo di fare questo, e oggi io vorrei proporvelo: consiste nel dedicare un tempo, ogni sera, a un breve esame di coscienza. Cosa è successo oggi dentro di me? Questa è la domanda. Si tratta di rileggere la giornata con Gesù, rileggere la mia giornata: di aprirgli il cuore, di portare a Lui le persone, le scelte, le paure, le cadute e le speranze, tutte le cose che sono successe; per imparare gradualmente a guardare le cose con occhi diversi, con i suoi occhi e non solo con i nostri. Possiamo così rivivere l’esperienza di quei due discepoli. Davanti all’amore di Cristo, anche ciò che sembra faticoso e fallimentare può apparire sotto un’altra luce: una croce difficile da abbracciare, la scelta del perdono di fronte a un’offesa, una rivincita mancata, la fatica del lavoro, la sincerità che costa, le prove della vita familiare ci potranno apparire sotto una luce nuova, la luce del Crocifisso Risorto, che sa fare di ogni caduta un passo in avanti. Ma per fare questo è importante togliere le difese: lasciare tempo e spazio a Gesù, non nascondergli nulla, portargli le miserie, farsi ferire dalla sua verità, lasciare che il cuore vibri al soffio della sua Parola.

Possiamo cominciare oggi, dedicare, questa sera, un momento di preghiera durante il quale chiederci: com’è stata la mia giornata? Quali gioie, quali tristezze, quali noiosità… Come è stata, cosa è successo? Quali sono state le sue perle, magari nascoste, per cui ringraziare? C’è stato un po’ di amore in quello che ho fatto? E quali sono le cadute, le tristezze, i dubbi e le paure da portare a Gesù perché mi apra vie nuove, mi risollevi e mi incoraggi? Maria, Vergine sapiente, ci aiuti a riconoscere Gesù che cammina con noi e a rileggere – ecco la parola: rileggere – davanti a Lui ogni giorno della nostra vita.

redazione

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