Non tutti hanno avallato la loro creazione. Anzi, per i più rappresentano più un pezzo da collezione che un denaro utilizzabile. Volenti o nolenti, le monetine bronzate da 1, 2 e anche da 5 centesimi di euro hanno fatto parte della storia della moneta unica. Di taglio così piccolo, però, da farne spesso dimenticare il valore di conio che comunque rivestono. Tanto che, pur se sul tavolo della Commissione europea è comparso il dossier sulla possibile abolizione, allo studio vi sono cause ed effetti. Soprattutto questi ultimi che, naturalmente, la scomparsa di componenti di una valuta potrebbero portare a livello economico. Al momento, si discute proprio di questo: arrivare al 2021 per poi decidere se farne a meno oppure no. Limitatamente alle monete da 0,01 e 0,02 euro.
In sostanza, nelle sedi europee si deciderà il destino della Mole Antonelliana e di Castel del Monte, riprodotti fedelmente sul retro delle monete in questione. Bruxelles avvierà delle consultazioni presso istituzioni, autorità pubbliche, industria e società civile, per un totale di 15 settimane. Al termine delle quali, tirerà le somme cercando di capire se la valutazione finale consentirà alle monete di continuare a esistere. “La Commissione – scrive Bruxelles – valuterà attentamente l’impatto economico, ambientale e sociale dell’introduzione dell’arrotondamento dei prezzi”. In caso, la Commissione potrebbe presentare una proposta legislativa per introdurre un regolamento di arrotondamento uniforme per i pagamenti in contante. Procedendo così all’eliminazione del monete di taglio più piccolo.
Posto che i “ramini” resteranno in circolazione e che conserverebbero il loro corso legale anche in caso di dismissione, il cambiamento non dovrebbe portare grossi stravolgimenti. Perlomeno sul piano dell’inflazione. Il bilanciamento dell’arrotondamento avverrebbe sia in difetto (nel caso di valutazioni economiche da 0,01 e 0,02, che porterebbe il prezzo a zero) che in eccesso (con lo 0,03 che significherebbe automaticamente 0,05). Stessa cosa avverrebbe con i 10 centesimi, ai quali si arriverebbe in caso di valutazione fra gli 0,08 e 0,09. Secondo gli esperti, le modifiche non sarebbero sostanziali. I “ramini” potrebbero quindi andare davvero in soffitta. E diventare sul serio dei pezzi da collezione.
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