L’allarme dell’Unicef: Mediterraneo inferno dei migranti bambini

“Un viaggio mortale per i bambini”. L’Unicef ha scelto un titolo emblematico per l’ultimo rapporto sui migranti minorenni che affrontano la rotta del Mediterraneo. Il dossier, pubblicato oggi, lancia un’allarme per sensibilizzare sulla situazione dei minori non accompagnati che dall’Africa arrivano in Europa attraversando il nostro mare.

Allarme

Abusati, vittime di violenze di ogni genere, sono la categoria più a rischio. Per questo la coordinatrice speciale per la crisi dei migranti e profughi in Europa, Afshan Khan, che a Bruxelles ha incontrato un gruppo ristretto di giornalisti, chiede “misure stringenti per proteggere i bambini migranti e un sistema di passaggi sicuri”. In particolare la costola dell’Onu per i diritti dell’infanzia mette in guardia sulle condizioni nei centri di detenzione in Libia, 34 in tutto quelli identificati, 24 gestiti dal governo e 10 dalle milizie.

La Libia

L’organizzazione spiega di avere accesso a meno della metà dei centri che dipendono dal Dipartimento di governo per la lotta alla Migrazione illegale: in questi luoghi dove la violenza è all’ordine del giorno, mancano cibo, abiti, coperte, ed i migranti, compresi i minori sono trattenuti a gruppi di 20 in celle di due metri quadri. Ben peggiore è invece la situazione nei campi gestiti dalle milizie, a questi Unicef non ha accesso ma sulla base di relazioni di altre agenzie o missioni dell’Onu vengono definiti “buchi infernali”, spesso luoghi di lavoro forzato, dove la tortura è una pratica comune.

Numeri

Nella relazione si ricorda che dei 181.436 migranti e profughi arrivati in Italia nel 2016, 28.223, ovvero il 16% circa, sono minori, e 9 su 10 di questi sono arrivati sulle coste italiane non accompagnati. Inoltre, dei 4.579 migranti che nel 2016 si stima siano morti durante la traversata del Mediterraneo, si ritiene che 700 fossero minori. E dei 256mila migranti individuati dall’Unhcr in Libia a settembre 2016 (ma le stime dell’Oim moltiplicano il numero sia tre volte tanto) 28.031 sono donne (11%) e 23.102 (9%) minori, un terzo di questi si ritiene non siano accompagnati.