Terzo attacco a coltellate nell’ultima settimana. Ci sono due donne tra i 30 e i 40 anni tra le vittime di un attacco terroristico verificatosi a Beersheva, nel sud di Israele. Il presunto autore del gesto, un beduino della zona che secondo le forze di sicurezza è ritenuto sostenitore dell’Isis, è stato raggiunto da colpi d’arma da fuoco ed è grave.
L’attacco, con un coltello e con un’auto, secondo le prime informazioni è avvenuto in un centro commerciale della città. Secondo una prima ricostruzione della polizia, il presunto responsabile sarebbe arrivato in macchina ad una stazione di benzina della città dove ha accoltellato una donna, poi è ritornato all’auto ed ha investito un ciclista. Quindi si è diretto al centro commerciale dove, dopo aver lasciato l’automezzo, ha accoltellato un altro uomo e un’altra donna. L’uomo è stato poi raggiunto dai colpi d’arma da fuoco esplosi da un conducente di autobus sceso per soccorrere le persone aggredite.
Tra le quattro vittime, le due donne la cui uccisione a colpi di coltello è stata confermata dal capo del Pronto soccorso della zona, e un uomo di 35 anni. Secondo i Servizi di Pronto soccorso tre delle vittime sono state accoltellate mentre la quarta, che stava andando in bicicletta, è stata investita dall’aggressore con la sua auto.
Il beduino israeliano responsabile dell’attacco terroristico raggiunto dai colpi d’arma da fuoco – come mostrano anche le immagini di alcuni video sui social – e in gravi condizioni, è della zona di Hura nel Negev e, secondo i media, già in passato era stato in prigione come membro di un gruppo terroristico.
Hamas e la Jihad islamica da Gaza hanno appoggiato l’attentato mortale a Be’er Sheva, riportano i media palestinesi. “Salutiamo l’esecutore dell’eroica operazione nella Be’er Sheva occupata” ha detto il portavoce di Hamas, Abd al-Latif al-Qanou. “I crimini dell’occupazione – ha aggiunto – devono essere affrontati con operazioni eroiche: accoltellamenti, investimenti e sparatorie”.
Notizia in aggiornamento
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