Dopo la Sardegna e la Sicilia, ora è il turno dell’Abruzzo. L’emergenza incendi sembra non voler dar pace al nostro Paese, ancora alle prese con le devastazioni dei roghi e dei drammi che comportano. La situazione è particolarmente difficile alle porte di Pescara, dove un incendio sta devastando la zona meridionale, soprattutto nella zona della Pineta Dannunziana. Le autorità hanno parlato di tre diversi punti d’innesco, con fiamme altissime che hanno minacciato le abitazioni e provocato l’evacuazione immediata delle spiagge, raggiunte dal fuoco. Uno scenario infernale, con alberi bruciati in pochi attimi e gli avventori del litorale costretti a fuggire dal fuoco incalzante.
Secondo il sindaco di Pescara, Carlo Masci, la situazione sarebbe ora sotto controllo ma l’azione dei Vigili del fuoco continua ancora. Ancora in corso, infatti, le operazioni di spegnimento delle autobotti, coadiuvate da elicotteri e canadair: “Questa zona della Pineta è riserva integrale ed è completamente distrutta – ha spiegato all’Ansa il primo cittadino -. Viene da piangere a guardarla. I danni ambientali sono incalcolabili. Qui ci sono le radici di Pescara. Questo è il cuore della città, il suo polmone verde e oggi lo vediamo distrutto”. La riserva naturale della Pineta Dannunziana di Pescara è stata per la maggior parte ridotta in cenere. Un’area che, non essendo “riserva integrale non è sottoposta a manutenzione e il sottobosco ha bruciato rapidamente”.
Diverse persone sono rimaste intossicate dal fumo degli incendi. Almeno cinque sono state trasportate in ospedale (fra le quali una bambina) ma le loro condizioni non sarebbero gravi. Nel frattempo, è già scattata un’indagine della Procura di Pescara, che ha aperto un fascicolo per risalire alle cause dei roghi che hanno circondato la città. Gravi disagi sono stati registrati anche nell’area di Farindola, dove 31 persone sono state costrette a evacuare. Altri incendi hanno interessato le zone di Bolognano, Caramanico, Città Sant’Angelo e San Valentino in Abruzzo Citeriore. Impegnato praticamente tutto il corpo dei Vigili del fuoco del Comando provinciale. Una situazione drammatica, con allarmi lanciati fin dalla famosa Costa dei Trabocchi e dalla Val di Sangro. Una cintura di fuoco che ha circondato l’intera regione. Un nuovo disastro di fumo e cenere.
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