Fase 2, ministro Bonetti: “Bisogna evitare che siano le donne a restare a casa”

Il rischio è di dover scegliere tra lavoro e accudimento dei figli. Al vaglio le proposte del governo

La fase 2 si sta per aprire. C’è chi parla addirittura di un’anticipazione per le aziende manifatturiere, ma per sapere come ripartirà il Paese bisognerà aspettare il 4 maggio. All’orizzonte, il rischio che a rimetterci siano di nuovo le donne, le mamme. Sì, perché non bisogna dimenticare che i bambini saranno costretti ancora a casa, in quanto le scuole, da indicazione del Miur, riapriranno a settembre. Sull’argomento è intervenuta il ministro delle Pari Opportunità e la Famiglia, Elena Bonetti che ha illustrato le ipotesi al vaglio dell’esecutivo.

Il commento del ministro

“Dobbiamo evitare che accada lo scenario-incubo di tante famiglie: i genitori che vanno a lavorare e non sanno dove lasciare i figli, con uno dei due che poi è costretto a stare a casa. Vorrei evitare di arrivare a questo punto perché poi temo che a stare a casa sarà la donna”. Così a Un Giorno da Pecora, su Rai Radio1, la ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia Elena Bonetti. Qual è la soluzione allora? “Da una parte estendere i congedi parentali divisi tra le mamme e i papà, poi io ho proposto il voucher babysitter già nel primo decreto ed ora l’assegno per i figli. Il tema grande da strutturare è quello di una rete di servizi a sostegno delle famiglie, con la possibilità di riattivare quelle esperienze educative che creino delle attività ludiche, ricreative e di custodia per i figli. Specie per i mesi di giugno, luglio e agosto”.

I bambini, le mascherine e i parchi

Secondo lei i parchi riapriranno con la Fase2? “Io ho fatto una proposta che consente l’utilizzo degli spazi aperti delimitati per permettere di svolgere attività motorie e ludiche per i bambini, in modo custodito, con gli ingressi contingentati e con il distanziamento tra le persone”. Anche i bambini, qualora giocheranno nei parchi, dovranno indossare guanti e mascherine? “E perché no? – ha detto la ministra a Rai Radio1 – Se serve per difendere la nostra popolazione dalla diffusione del virus si, anche con quella capacità di creatività. Il gioco è uno strumento straordinario, anche per imparare le regole del distanziamento personale e per utilizzare guanti e mascherine”. Lei scaricherà l’app Immuni se e quando sarà disponibile? “Si, perché ritengo che ci sia una responsabilità che abbiamo anche nei confronti degli altri”.