Scordatevi il programma fantozziano. Niente frittatona di cipolle, né vestaglia. Forse una birra sì ma non certo sulla poltrona di casa. Stavolta, Italia-Inghilterra (sempre a Wembley ma nel nuovo impianto, inaugurato nel 2007 proprio fra le Under-21 delle due nazionali) si guarda per strada. Maxi-schermi, pub, punti di ritrovo. Il tutto mentre la pandemia imperversa ancora. Anzi, forse spaventa più di prima con la nuova variante Delta, che ha messo in allarme mezza Europa. La febbre da finalissima di Euro 2020 sta salendo ovunque vi sia un diretto interesse nel sapere come andrà a finire. In Italia l’attesa è trepidante: gli Azzurri di Mancini sfidano la propria storia, che ha visto la fortuna voltarsi dall’altra parte nelle ultime due finali disputate. I Tre Leoni una finale se la giocano per la prima volta e lo faranno davanti al proprio pubblico. E Londra risponde di conseguenza.
E qui sta il nodo. Londra sta vivendo le ultime ore prima dell’atto conclusivo di Euro 2020 in modo compulsivo. Pub e locali sono presi letteralmente d’assalto e la folla in strada sta confinando sempre di più oltre le regole della prudenza. Il tempo non è bellissimo nella capitale britannica ma la voglia di esserci sembra più forte di tutto. Delle condizioni atmosferiche ma anche dell’attenzione a non esagerare. Fumogeni e fuochi d’artificio davanti all’hotel che ospita gli Azzurri ma niente più che una bravata. Poi l’afflusso allo stadio e verso le aree recintate predisposte coi maxi schermi. A Trafalgar Square gli ingressi sono numerati ma le altre zone sono state letteralmente prese d’assalto.
Nella zona attorno a Wembley, un nutrito gruppo di tifosi inglesi ha invaso la zona attorno allo stadio, bloccando anche un autobus rimasto sotto assedio per oltre trenta minuti. La Polizia è successivamente intervenuta per riportare l’ordine ma il bus aveva già subito notevoli danni. Scene forse non nuove in quel di Londra, ma stavolta in ballo c’è la salute pubblica. Oltre che una finale.
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