C’è Italia-Inghilterra, guai ai vinti

Domani sera alle 21 a Wembley, la finale di Euro 2020. Tecnici sereni a poche ore dal via. Tribuna d’onore foltissima, atteso anche Mattarella

Silenzio, si gioca. Domani sera a Wembley, ore 21, tocca a Italia e Inghilterra, ultimo atto di Euro 2020. In palio il trono d’Europa. Interessi immancabilmente alti, lo spettacolo garantito. Si gioca in uno degli stadi più belli del mondo, magari domani troppo colorato di bianco e poco d’azzurro, causa covid e variante Delta, che ha impedito ai nostri tifosi di raggiungere l’Inghilterra dall’Italia. Cinquantacinquemila inglesi, forse qualcosa di più, 7/8mila gli italiani, una disparità evidente. La parola al campo. Italia e Inghilterra sono pronte a darsi battaglia. In tribuna d’onore, attesi il Premier Boris Johnson e il Principe William. Attesa anche la presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. 

Mancini per fare la storia

Domani si fa la storia. Italia-Inghilterra vale il tetto d’Europa, il sogno da realizzare. Roberto Mancini arriva in sala stampa sereno, come ha sempre fatto fino ad oggi. La stessa serenità trasmessa ai suoi. “Con la Turchia era la prima ed era una gara difficile, la finale è diversa. Non sono agitato, domani lo sarò magari….Noi dovremo solo giocare la nostra gara. Dovremo fare una grande gara, dovrà essere solo questo il nostro pensiero. E’ una partita di calcio in fondo”.

Tanta tranquillità, vinta sempre la pressione. Mancini sa cosa l’Italia non deve fare domani. “Dobbiamo essere tranquilli. Sarà difficile, per tanti motivi, ma dobbiamo esser concentrati sul nostro gioco e cercare di attuarlo al meglio, sapendo che sarà l’ultima partita. Se vogliamo divertirci per altri 90′, dobbiamo farlo domani. Poi finirà l’Europeo e andranno in vacanza…Gli inglesi hanno grande passione per il calcio come l’Italia, hanno sempre avuto grandi squadre. Sarà una bella gara davanti a uno stadio pieno e questo è meraviglioso per chi ama il calcio. Sarà un bel giorno per giocare una partita, sappiamo delle loro grandi qualità e vedremo come andrà. Se è in finale vuol dire che è una grande squadra. Sentiremo più i tifosi inglesi? Spero di sentire cantare gli italiani alla fine”.

Anche la Regina carica la squadra dei Tre Leoni

Carico a mille anche il tecnico inglese, Gareth Southgate. ”Siamo pronti, siamo tatticamente preparati. Sono abituati a giocare queste gare e siamo pronti per la partita. Vogliamo fare qualcosa di importante, qualcosa di unico. Questo è il nostro momento, quel che è successo in passato non è importante. Abbiamo rispetto per il passato ma ora conta il presente. Football is Coming Home, non l’ho voluto sentire per 15 anni perché mi faceva male. Però è humor inglese, niente di offensivo o di arrogante. Devi conoscere l’inglese e la nostra storia per apprezzarlo. C’è una grande atmosfera al nuovo Wembley, è dove abbiamo iniziato tutti qualche anno fa: dà un’energia incredibile, ai ragazzi, ci aiuta molto”.

Anche il messaggio della regina a caricare la squadra di casa. ”E’ stato bello ricevere una lettera dalla Regina e dal Primo Ministro, è una riconoscenza per noi. Gli abitanti dei paesi intorni a St George’s Park si sono ritrovati per accoglierci, ci ha fatto capire cosa stia succedendo fuori dalla bolla. Ora però siamo in finale e siamo qui per vincere: siamo contenti di lasciare questo in eredità ma vogliamo tornare a casa con la Coppa in mano”.

Già, It’s coming home, un ritornello che si ripete dal 1996, finora non ha portato bene, ma Southgate vuole invertire la tendenza. C’è un popolo che soffia alle sue spalle, gli italiani saranno meno sugli spalti, ma a tifare Italia ci sarà tutto il Parlamento Europeo con gli scozzesi in prima linea a tifare per Mancini pur di non veder festeggiare i Tre Leoni. Tante parole, la parola adesso va al campo. Si fa la storia, in un tempo magico come Wembley. Gli inglesi con tanta spocchia e presunzione, ci credono. Loro avranno pure inventato il gioco del calcio, noi abbiamo imparato a vincere. Ed è quello che chiede Mancini ai suoi domani. Proviamoci. E portiamola a casa. Arbitra l’olandese Kuipers. Calcio d’inizio alle ore 21. Basta chiacchiere, la palla è al centro. Non resta che cominciare.