Coronavirus, 17.938 casi e 484 vittime: tasso di positività in salita

I tamponi effettuati sono 152.697, circa 44 mila meno di ieri. L'indice risale all'11,7%. I guariti sono 16.270

Coronavirus dati

Calano vittime e decessi ma il quadro resta comunque complicato. Sono 17.938 i nuovi casi da coronavirus in Italia nelle ultime 24 ore. Con altre 484 vittime. Il che porta i rispettivi conteggi a 1.843.712 per quanto riguarda i casi dall’inizio della pandemia, e a 64.520 per i decessi. Lo riferisce il bollettino quotidiano del Ministero della Salute, che indica la presenza in Italia, attualmente, di 686.031 positivi, + 1.183 rispetto a ieri. Il primo aumento dopo diversi giorni in calando. Con i 16.270 di oggi, invece, il conteggio dei guariti arriva a 1.093.161.

I nuovi dati relativi ai positivi sono stati calcolati sulla base di 152.697 tamponi effettuati, circa 44 mila in meno di ieri. Il che porta il tasso di positività all’11,7%, con un incremento di circa un punto e mezzo rispetto al 10,1% di ieri. Per quanto riguarda le terapie intensive, sono al momento 3.158 i pazienti ricoverati in tali reparti, con 152 nuovi ricoveri nell’ultima giornata. Calano invece i ricoverati nei reparti ordinari: 27.735 in totale, – 333 rispetto a ieri.

Veneto maglia nera

Numeri che arrivano nella giornata in cui il commissario all’Emergenza, Domenico Arcuri, ha indicato la metà del mese di gennaio come la deadline per iniziare la campagna vaccinale. Precisando, inoltre, come verrà rispettata la procedura annunciata fin qui, dando la precedenza alle categorie più a rischio. Sul piano regionale, resta il Veneto il territorio più colpito: 4.092 nuovi casi, più della Lombardia (+2335), dell’Emilia-Romagna (+1940) e del Lazio (+1339).

Coronavirus, 259 medici morti

Resta allarmante il numero dei medici deceduti a causa del Covid-19 dall’inizio della pandemia. Un altro decesso è stato registrato oggi, quello di Giovanni Ferraro, 55enne medico di medicina generale della Asl Roma 1. Un totale di 259, 80 nella seconda ondata. Come precisato dalla Fnomceo, “è il momento di individuare ed eliminare i rischi. Per ogni medico che muore, oltre al dolore umano dei familiari, degli amici, dei pazienti, ci sono 1500 persone che si trovano senza il loro medico di famiglia, reparti d’ospedale che si trovano senza uno specialista”.