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Coronavirus, anche l’Abruzzo si prepara alla zona rossa

Dopo Toscana e Campania, anche l’Abruzzo si prepara al passaggio di fascia. Nelle prossime ore, infatti, la Regione dovrebbe varare l’ordinanza che porrà l’intero territorio in zona rossa, adottando quindi le misure restrittive previste dalla nuova fascia di appartenenza. A indicare la necessità del passaggio di colore, il parere del Comitato tecnico scientifico regionale, che parla a di una pressione a livello ospedaliero che ha ormai raggiunto livelli di guardia. Restrizioni che sono attese per martedì, quando entreranno in vigore per restarci fino al 3 dicembre. Previso anche un incontro fra l’amministrazione regionale e i rappresentanti delle parti sociali, fra cui l’Anci, i sindacati e le categorie produttive.

L’Abruzzo e il nuovo colore

A intervenire sul prossimo passaggio dell’Abruzzo in fascia rossa è il vicepresidente del governatore Marco Marsilio, Emanuele Imprudente. Il quale, nelle prossime ore, sarà al fianco del leader regionale che dovrebbe ufficialmente varare l’ordinanza restrittiva, con tutti gli annessi (chiusura di scuole e servizi non essenziali). “L’Abruzzo deve essere zona rossa con chiusura delle scuole – scrive su Facebook -. A volte si deve fare anche ciò che non si vuole fare, perché è giusto ed opportuno. Nessuno può sfuggire alle responsabilità, questi non sono momenti per fare giochi politici e propagandistici ma sono momenti in cui prendere posizione e anticipare scelte”. Come accaduto a Toscana e Campania, per le quali il nuovo “colore”  è entrato in vigore solo poche ore fa, anche l’Abruzzo affronterà da qui all’inizio del prossimo mese una sorta di lockdown soft.

Il caso Basilicata

In bilico anche la Basilicata. Il governatore Vito Bardi ha già fatto sapere che le scuole primarie e secondarie di primo grado resteranno chiuse da qui al prossimo 3 dicembre. “Abbiamo monitorato da subito i trend dei contagi derivanti dalla riapertura delle scuole – ha spiegato Bardi -. E cercato fino all’ultimo di evitare queste ulteriori misure restrittive. Sia perché siamo pienamente consapevoli che la didattica in presenza è di fondamentale importanza per la crescita di questi studenti, in un momento delicato della loro formazione, sia perché siamo consapevoli che la chiusura delle scuole comporta un notevole disagio ai genitori costretti a riorganizzarsi per rendere compatibile il lavoro con l’assistenza ai propri figli”. Tuttavia per la Regione, appena passata in fascia arancione, occorre imprimere un cambio di rotta. “Monitoreremo quotidianamente i dati e, se la situazione dovesse migliorare, potremo anche interrompere preventivamente la .misura”

Damiano Mattana

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