Addio a Benedetto XVI: le testimonianze dei fedeli

Le testimonianze dei fedeli, provenienti da tutta Italia, ma anche dall'estero, che hanno deciso di recarsi nella basilica di San Pietro per l'ultimo saluto a Benedetto XVI

Sono da poco passate le 7 del mattino, ma via della Conciliazione e la vicina via di Porta Angelica sono già un via vai di persone, fedeli e giornalisti.

Poco dopo, alle 9, infatti, la Basilica di San Pietro è stata aperta per concedere l’ultimo saluto alla salma del Papa Emerito Benedetto XVI, deceduto lo scorso 31 dicembre all’età di 95 anni. Fedeli in fila fin dall’alba, dunque, con code di centinaia – poi diventate migliaia – di persone che scorrono senza sosta per tutto il giorno, prima di accedere nella navata centrale e raggiungere la salma del Papa Emerito, come da cerimoniale esposta sotto l’Altare della Cattedra alla presenza di due guardie svizzere.

I primi ad arrivare, a Basilica ancora chiusa ai fedeli, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e poco dopo la presidente del Consiglio Giorgia Meloni accompagnata dal sottosegretario Alfredo Mantovano e dal ministro dell’agricoltura Francesco Lollobrigida. Durante il rito di traslazione della salma di questa mattina all’alba, invece, presenti il segretario particolare del Papa emerito, monsignor Georg Gaenswein, le consacrate laiche con cui ha vissuto tutti questi anni, e il suo medico, Patrizio Polisca.

Le testimonianze dei fedeli

Fedeli provenienti da tutto il mondo e da ogni parte d’Italia. Come una famiglia di Milano, di Cernusco sul Naviglio. “Siamo venuti per Capodanno e ora è emozionante poter salutare Benedetto XVI. Da sempre siamo affezionati e ci colpì molto a suo tempo la sua rinuncia al Pontificato, per questo nonostante la molta coda da fare ci teniamo ad esserci”.

Oppure una coppia argentina: “Siamo in vacanza ma non ci abbiamo pensato due volte prima di venire a rendere omaggio a Benedetto. Gli abbiamo sempre voluto bene. Lo ricordiamo come un grande Papa, negli ultimi anni abbiamo avuto la prova che la Chiesa ha sempre il pontefice del quale ha bisogno. Forse lui da tedesco sembrava un po’ distaccato, ma aveva un’intelligenza e una cultura altissima”.

E poi ci sono ovviamente i romani. Moltissimi. Cittadini, sacerdoti e religiose. “Sono della congregazione delle Figlie di Maria Ausiliatrice – racconta una suora -, nel vederlo oggi mi è sembrato di stare accanto a un Santo. Quando era in vita – aggiunge la religiosa – ci ha guidato con i suoi insegnamenti nel voler sempre mettere al centro Cristo”. “Io sono romano, vengo dalla periferia – spiega invece un altro fedele appena uscito dalla Basilica – e mi ha colpito non solo la tanta gente presente ma anche il profondo raccoglimento che si respira. Da romano quando avrò la possibilità verrò a trovarlo”.