Migranti, la Croce Rossa: “Inconcepibili governi che usano esseri umani per fare pressioni”

La denuncia di Della Longa all'emergenza umanitaria in corso al confine tra Grecia e Turchia: "L'Ue non ha peso nella gestione migranti"

Migranti bloccati al confine con la Turchia- Foto © Bulent Kilic per AFP

“La situazione è molto complessa“. È così che il portavoce della Federazione internazionale della Croce Rossa, Tommaso della Longa, ha definito la situazione al confine fra Grecia e Turchia in un’intervista rilasciata ad Agenzia Nova. In questi giorni della Longa e Francesco Rocca, presidente della Federazione internazionale delle società di Croce rossa e Mezzaluna rossa, sono stati al confine greco-turco per valutare la situazione umanitaria aggravatasi negli ultimi giorni: “Devo dire che non abbiamo assistito a episodi di violenza, però abbiamo visto una situazione molto tesa” ha sottolineato della Longa.

Terra di nessuno

In questi giorni l’area che coinvolge le isole dell’Egeo orientale e la regione di Evros, a ridosso del confine, è considerata “terra di nessuno”. Attualmente, i portavoce rilevano la criticità maggiore nella mancanza di assistenza alle centinaia di migranti che sono bloccati a ridosso del confine e non riescono ad oltrepassarlo. Per questo, la Croce rossa sta cercando di negoziare con Atene la possibilità di allargare le operazioni umanitarie, almeno per fornire ai profughi pasti e coperte: “Alle autorità greche chiediamo di allargare le nostre operazioni, soprattutto in questa fase, per essere pronte a nuove necessità”, ha sottolineato Della Longa. Sono tanti i migranti che hanno attraversato il confine verso la Grecia, per cui ora “il grande lavoro è soprattutto sul lato turco dove già opera la nostra consorella della Mezzaluna turca”.

Un problema politico

È ai limiti del gestibile la situazione sull’isola di Lesbos, dove sono almeno 20mila i profughi bloccati. Un limbo che grida sino a Bruxelles, dove l’Unione Europea dovrà affrontare il prima possibile quest’emergenza. Come sottolinea della Longa, non si tratta solo di una questione umanitaria. L’emergenza ai confini d’Europa mostra, infatti, la fragilità istituzionale dell’Ue, che non riesce a far fronte al problema dei flussi migratori: “L’Ue non ha un peso specifico nella risoluzione della cause originarie dei flussi migratori” ha dichiarato della Longa, che ha specificato: “I governi si devono prendere la responsabilità di quello che è successo”. Dal canto suo, la Croce Rossa sta coordinando le operazioni con la Croce Rossa ellenica, partendo dallo stanziamento di circa 280mila euro. Su come andrà a finire, nessuno – dai vertici ai profughi – sa come andrà veramente a finire.