Manovre, Svp: “Bisogna ridurre il gap di genere per far crescere il Paese”

Renate Gebhard, presidente dei deputati della Svp : "Le diverse proposte siano unificate in un titolo unico nella legge di bilancio e discusse così in modo organico da parte delle Camere"

Svp

“Le misure previste nella manovra di bilancio a favore dell’imprenditoria femminile e per i servizi alla famiglia possono contribuire a ridurre il gap strutturale rappresentato dall’occupazione delle donne che, a ragione, il Ministro dell’Economia Gualtieri ha definito “insostenibilmente basso” ed indicato come una delle priorità da affrontare per restituire margini di crescita al Paese”. É quanto afferma Renate Gebhard, presidente dei deputati della SVP (Südtiroler Volkspartei, in italiano Partito Popolare Sudtirolese, PPS).

Rilanciare l’occupazione femminile per Svp

“Abbiamo da tempo insistito su questo aspetto intervenendo in Parlamento. Ridurre il gap occupazionale delle donne aiuta a diminuire i costi economici e sociali del Paese. Inoltre è un fattore indiscusso per la crescita del Pil: secondo la Banca d’Italia fino a sette punti percentuali. Il problema è come la politica debba affrontare tale tema. Per far sì che la questione femminile diventi un’effettiva priorità occorre che governo e Parlamento, maggioranza e opposizioni, prevedano una fase comune di riflessione e di intervento legislativo. La nostra proposta – aggiunge la Gebhard – è che le diverse proposte siano unificate in un titolo unico nella legge di bilancio e discusse così in modo organico da parte delle Camere. Non è una questione formale perché ne avrebbe beneficio la discussione di merito delle diverse misure. Avrebbero effettivamente carattere prioritario e non aggiuntivo in ordine ai capitoli di spesa ed agli obiettivi di bilancio”.

Una manovra inadeguata per la Pubblica amministrazione

Su assunzioni e rinnovo dei contratti nella Pubblica amministrazione nel disegno di legge di bilancio “non ci sono risposte adeguate”. Se non ci saranno cambiamenti si va verso lo sciopero dei settori pubblici. Lo affermano in una nota Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e Uil Pa sottolineando che nella bozza “rispetto alle dichiarazioni del Governo delle scorse settimane non si intravede quella svolta necessaria per i settori pubblici, né sul fronte rinnovamento della Pa né su quello del cambiamento”. Dal testo della manovra sul quale oggi ci sarà il confronto tra governo e sindacati, continuano, “non ci sono ragioni che fanno venir meno la mobilitazione e quindi andremo avanti con proclamazione dello sciopero dei settori pubblici. Avevamo chiesto un tavolo con il Governo su assunzioni, contratti e interventi urgenti ed emergenziali sul fronte della sicurezza. Ad oggi questo confronto non è partito”.